L’omessa motivazione sul periculum e assenza di prova per il profitto del reato. Questi le motivazioni per cui La corte di cassazione a dicembre scorso rigettato il ricorso della Procura per i sequestri all’ex sindaco Gianluca Festa e all’imprenditore Marcello Costantino.
La Sesta sezione aveva respinto il ricorso presentato dal pubblico ministero contro la decisione del Tribunale del Riesame di Avellino, che ad agosto aveva annullato il decreto di sequestro emesso dal giudice per le indagini preliminari (gip) D’Argenio nei confronti di Gianluca Festa e Marcello Costantino, difesi dagli avvocati Luigi Petrillo e Domenico Carchia.
La controversia ruotava intorno all’annullamento, deciso dal Riesame a luglio, dei sequestri di somme pari a 40.000 euro per l’ex sindaco Gianluca Festa e 25.000 euro per l’imprenditore Marcello Costantino. I sequestri, originati da una seconda misura cautelare nell’ambito di un’indagine in corso, erano stati ritenuti non validi.
Il Tribunale del Riesame aveva motivato l’annullamento sottolineando la mancanza di una spiegazione sufficiente riguardo alla sussistenza del periculum in mora, il rischio concreto che giustifica l’urgenza di un provvedimento cautelare..