Bomba carta contro la vettura di un maresciallo dei Carabinieri, è prevista per il prossimo 7 luglio davanti al giudice monocratico Pierpaolo Calabrese la sentenza per un 36enne, rinviato a giudizio, con le accuse di incendio e detenzione di materiale esplodente, difeso dall’avvocato Carmine Ruggiero. A rappresentare la parte civile, il maresciallo dell’Arma dei carabinieri, che il 7 novembre del 2021, subì il danneggiamento, con una bomba carta della sua auto, il penalista Marino Capone.
Nell’udienza di ieri si è chiusa la fase istruttoria, con l’acquisizione della relazione del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino sui tracciati dei telefonini nella zona del raid in quella notte. In aula è stato ascoltato anche uno degli investigatori del Nucleo Radiomobile che si è occupato dei primi accertamenti. “Ritengo, che il Maresciallo e l’indagato si conoscessero, in quanto entrambi residenti a Solofra. Credo che la causa possa ricondursi al ruolo svolto dal collega, spesso impiegato in servizi di polizia giudiziaria sul territorio. Il personale in divisa è quello percepito dai cittadini”.
Ora il processo si avvia verso le battute finali. In aula, il 7 luglio, sono previste le discussioni del pubblico ministero che ha chiesto ed ottenuto il rinvio a giudizio dell’imputato per incendio e detenzione di materiale esplodente e delle parti, l’avvocato Ruggiero difensore del 36enne e il penalista Marino Capone difensore di fiducia del maresciallo dell’Arma dei carabinieri.