Una storia artistica straordinaria, che nessuno aveva ancora raccontato. E’ quella del Laboratorio di Nola, la stamperia d’arte fondata nel 1978 da Vittorio Avella e Antonio Sgambati, tra i più importanti produttori di libri d’arte e d’artista del mondo. Libri a tiratura limitata, nei quali si respira cura, bellezza e perizia. Un’esperienza che rivive nel film “Il laboratorio” di Pasquale Napolitano, protagonista del nuovo appuntamento firmato Zia Lidia.
Nell’attraversare 50 anni di arte e storia contemporanea Avella e Sgambati hanno messo al centro del fare artistico l’incontro, il network, che parte da una cittadina della provincia per attraversare il mondo con una proposta unica. nata con l’intento di preservare il sapere manuale delle tecniche calcografiche e di recuperare il legame tra arte e artigianato. Dopo una lunga esperienza maturata all’estero e in Italia nel campo dell’incisione, Vittorio Avella torna nella sua città natale, Nola, e fonda l’officina calcografica assieme all’amico Antonio Sgambati, che negli anni precedenti aveva diretto la galleria d’arte Centro Arte Spazi Nuovi a Sarnico (Bergamo); “nel tempo – scrive Giovanna Lo Monaco nel presentare il progetto – Il Laboratorio diventa punto di riferimento per il territorio campano come sede di ricerca per le tecniche incisorie e dopo trent’anni di attività apre un’altra sede a Napoli; attualmente è una delle principali stamperie italiane e può vantare una grande fama internazionale. Il Laboratorio nasce inizialmente come stamperia d’arte a disposizione di artisti, gallerie e case editrici, ma si specializza in seguito nella collaborazione diretta con gli artisti, e in particolare nella realizzazione di libri illustrati in cui alla creazione dell’artista si affiancano le parole del poeta, coinvolti entrambi in una sperimentazione che riguarda sia l’arte figurativa che la letteratura e impegnati nell’approfondire il legame tra immagine e parola. Tra le più importanti collaborazioni de Il Laboratorio si possono ricordare quelle con Achille Bonito Oliva, Gillo Dorfles, Edoardo Sanguineti, Mario Persico, Mimmo Paladino, Errico Ruotolo, Stelio Maria Martini, Riccardo Dalisi, Mario Lunetta, Tommaso Ottonieri, Gabriele Frasca, Mariano Bàino e Michele Sovente. I libri vengono realizzati seguendo tecniche antiche, riprendendo una tradizione radicata in passato nel territorio napoletano e andata perduta nel tempo: si tratta di vere e proprie opere d’arte, stampate a tiratura limitata e firmate dagli artisti, che richiedono lunghi periodi per la realizzazione. Si tratta di volumi realizzati con antichi torchi, e utilizzando principalmente tecniche come la calcografia – in cui gli artisti del Laboratorio sono specializzati – l’acquaforte, l’acquatinta e la serigrafia”
Un sogno di arte, vita e politica che sarà raccontato mercoledì 23 Aprile alle ore 18.00 negli spazi del Circolo della Stampa di Avellino, insieme al regista Pasquale Napolitano e all’antropologa visuale Marina Brancato.