di Antonio Coppola – Le infrastrutture stradali sono fondamentali per realizzare un turismo moderno, sostenibile e competitivo. Un sistema di trasporti ben pianificato e integrato, infatti, è essenziale per attrarre visitatori e distribuire i flussi turistici in modo equilibrato. Soprattutto, in regioni come la nostra, ricche di mete di grande richiamo che spaziano dalla linea costiera alle aree montane passando per suggestivi borghi interni, l’efficienza dei collegamenti multimodali – stradali, ferroviari, marittimi, aerei e tramite impianti a fune – dovrebbe costituire un obiettivo strategico primario per valorizzare le peculiarità di ciascun territorio, migliorandone l’accessibilità e la fruibilità. Sotto questo aspetto, purtroppo, pesano ritardi storici che il Pnrr solo in parte potrà recuperare.
Oltre che per la evidente importanza sul piano dei collegamenti, e quindi dello sviluppo economico e sociale, le opere infrastrutturali stanno sempre più arricchendo le loro funzioni, trasformandosi in potenti attrattori turistici, diventando esse stesse mete di enorme appeal, simboli che contribuiscono a rafforzare le specificità e l’identità dei luoghi in cui sorgono. Senza scomodare costruzioni che sono diventate ormai icone nell’immaginario collettivo – si pensi al Ponte di Brooklin a New York, al Tower Bridge di Londra o al Golden Gate Bridge di San Francisco – nel mondo, ultimamente, si stanno sempre più realizzando opere trasportistiche che abbiano anche un particolare rilievo estetico e architettonico, tanto da costituire il reale motivo di un viaggio. Le stesse metropolitane, in molti casi, più che un mero servizio di trasporto, sono diventate per i turisti delle imprescindibili tappe da visitare e contemplare.
Un tipico esempio è costituito dalla nuova Metropolitana di Napoli, con le sue spettacolari stazioni dell’arte che riscuotono continui riconoscimenti internazionali e crescenti consensi da parte dei visitatori, grazie anche al design innovativo ed al loro pregiato valore estetico e simbolico. Stazioni che si configurano come un vero e proprio museo sotterraneo ospitante una miriade di reperti storici raccolti nel corso delle attività di scavo.
Ecco, questa tendenza alla multifunzionalità crediamo debba costituire, in futuro, la linea di azione da intraprendere per creare un surplus di valore alle infrastrutture di trasporto da realizzare.
L’integrazione di arte, estetica e architettura, insieme alla possibilità di creare, al loro interno o nelle immediate vicinanze, spazi espositivi, culturali, commerciali, di aggregazione e spettacolo, rende la spesa per queste opere un investimento che va oltre il mero obiettivo di soddisfare il bisogno di mobilità. In quest’ottica, le infrastrutture non servono solo a migliorare il trasporto delle persone e delle merci, ma contribuiscono anche ad accrescere l’offerta turistica con elementi che raccontano storie, esprimono identità e stimolano l’interesse dei visitatori. Una progettazione attenta, capace di integrare funzionalità e valore culturale possono quindi trasformare le opere infrastrutturali in potenti strumenti di sviluppo turistico e territoriale. Proprio ciò di cui avrebbero bisogno territori come l’Irpinia ed il Sannio ricchi di bellezze, non solo naturalistiche e paesaggistiche, ma non opportunamente valorizzate a causa di un sistema deficitario di collegamenti che limita le possibilità di fare rete e di offrire allettanti alternative di facile accesso per i turisti.