La “primavera transfemminista” dell’ARCI di Avellino si avvia verso il solstizio d’estate. L’Anno Zero del primo festival tematico, promosso in diverse zone della provincia irpina, aggiunge nuovi appuntamenti al calendario per maggio e giugno.
Dopo aver trascorso due mesi tra musica, teatro, proiezioni, dibattiti, letture e laboratori, e attraversato tre giornate significative (il 21 marzo, in ricordo delle vittime innocenti delle mafie; il 25 aprile, festa della Liberazione; e il Primo Maggio dei lavoratori e delle lavoratrici) in una prospettiva di genere, la rassegna proseguirà con diversi nuovi incontri, a cui se ne aggiungeranno ulteriori grazie alle iniziative messe in rete dai singoli circoli ARCI sul territorio. Si parte sabato 17 maggio alle 18. Al Circolo “Fortapàsc” di Atripalda, monologo a cura dell’associazione Puckteatrè e confronto tra i partecipanti sulla giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia. Un week-end arricchito dalle “Letture sottosopra” per bambini dai 5 agli 8 anni.
Domenica 18 maggio, alle 11:30, presso la libreria L’Angolo delle Storie, insieme alla padrona di casa, Consiglia D’Aquino. Infine, mercoledì 28 maggio, alle 18, al Circolo ARCI “Avionica” in Via Colombo 16, sarà il momento per riflettere su “Tecnologia e violenza digitale di genere”, esplorando le sfide e le soluzioni legate alla violenza di genere negli ambienti digitali. Una questione di estrema attualità, che sarà affrontata grazie agli interventi di Luca Recano, assegnista di ricerca presso il Southern Centre for Digital Transformation dell’Università “Federico II” di Napoli, co-fondatore della rete per la giustizia digitale “Reclaim the Tech” e attivista del Laboratorio Zero81, e Sara C. Santoriello, giornalista, ricercatrice dell’Università “Federico II” di Napoli e membro del Collettivo “Game of Tech”. A moderare l’iniziativa, la giornalista e attivista irpina Elena Russo.
«Siamo ormai nel mezzo del percorso di questo festival e possiamo dire di esserne già pienamente orgogliose. – dichiara Sara Plutino, responsabile per l’ARCI Avellino dell’area transfemminista – Siamo riuscite ad andare oltre la
semplice ricorrenza dell’8 marzo e trasformare un’intera stagione in occasione di dibattito diffuso, di incontro e di lotta». In via di definizione il programma di giugno, il “mese del Pride”, che prevederà – oltre alla sfilata prevista per il 15 – ulteriori attività specifiche del festival: una mostra per ripercorrere la storia dei movimenti femministi del Paese, un’iniziativa sul linguaggio di genere in ambito giornalistico), una grande festa per chiudere la “primavera transfemminista” di quest’anno e, con il solstizio d’estate, dare il via a una nuova stagione di impegno.
«Siamo sicure di aver portato in città e in provincia un’offerta culturale importante, che guarda principalmente alle questioni di genere, ma da ogni punto di vista. – conclude Plutino – Confrontarsi, discutere e provocarci è
l’unica possibilità per innescare un cambio di rotta decisivo, in particolare su territori in cui quei venti di cambiamento che soffiano nel mondo arrivano con più lentezza. Speriamo di poter ripetere questa esperienza anche nei prossimi anni, rinnovandoci e avanzando sempre nuove proposte, in linea con i tempi che stiamo vivendo».