E un impegno che non conosce sosta quello che porta avanti l’Associazione Avellino per il Mondo, opera segno della Caritas, presieduta da Antonio D’Orta, vicepresidente Costantino Del Gaudio. Un impegno alimentato dal sostegno di tanti volontari e cittadini. Un esempio arriva dall’Itt Dorso di Avellino dove i professori Giovanni Visciano e Francesca Nardone, con gli studenti delle classi 4 B, 3C e 5C indirizzo informatica hanno configurato, restaurato e preparato 50 computer che saranno consegnati alle Missioni Redentoriste in Madagascar per gli studenti delle scuole locali. Computer che si affiancano ad altri beni di prima necessità da destinare alle popolazioni locali. A coordinare il progetto i volontari Elvira Napoletano e Marco Cillo, l’associazione ha coinvolto gli studenti dell’I.T.T. “Guido Dorso” di Avellino i
La donazione dei computer è parte di un più ampio progetto solidale che vede “Avellino per il Mondo” – realtà promossa dalla Caritas Diocesana di Avellino, guidata dal direttore Antonio D’Orta e dal vicedirettore Costantino Del Gaudio – impegnata nella raccolta e spedizione di aiuti socio – sanitari a beneficio delle popolazioni più fragili. I dispositivi verranno utilizzati nelle strutture educative e sociali gestite dai Padri Redentoristi, in particolare nella missione di Antananarivo e Vohemar. La collaborazione con padre Lorenzo Gasparro, padre Luciano Panella e il gruppo missionario della parrocchia di Sant’Alfonso de Liguori ha fatto si che un container da 40 piedi fosse spedito pieno di farmaci, materiale scolastico e un impianto fotovoltaico per la clinica pediatrica.
L’iniziativa rappresenta un perfetto esempio di come la collaborazione tra scuola, territorio e mondo del volontariato possa generare valore reale e duraturo. Non solo un contributo tecnico, ma anche una forte testimonianza di solidarietà e sensibilità verso le necessità dei più deboli.
«Abbiamo voluto coinvolgere i ragazzi perché crediamo fortemente nel valore educativo della solidarietà – spiegano Elvira Napoletano e Marco Cillo – e siamo felici della risposta entusiasta che abbiamo ricevuto da parte degli studenti e docenti del Guido Dorso, che hanno dedicato il loro tempo libero a questo riconversione dei computer. Vedere questi studenti al lavoro, motivati e consapevoli dell’importanza del loro contributo, è stato emozionante».
Accanto alla preparazione dei computer, prosegue anche la raccolta di beni essenziali. In questi giorni, altri bancali di aiuti umanitari sono stati predisposti grazie all’incessante attività dei volontari dell’associazione. Ogni pacco, ogni gesto, ogni ora di impegno spesa testimoniano una vicinanza concreta e una volontà autentica di essere accanto a chi, troppo spesso, è dimenticato.
I computer, 10 reni artificiali donati dall’Asl di Avellino – Distretto sanitario di Ariano Irpino, materiale scolastico e tanto altro materiale raccolto sono stati spediti in Madagascar, dove costituiranno un importante supporto per la formazione e l’alfabetizzazione digitale. Ma il progetto non si ferma qui: la raccolta continua, perché – come ricordano i promotori – “le missioni non finiscono mai”.
Per contribuire all’iniziativa o offrire un sostegno concreto, è possibile contattare l’associazione “Avellino per il Mondo” tramite i riferimenti disponibili presso la Caritas Diocesana di Avellino o il Caffè Sociale Hope – Bottega del Commercio Equo e Solidale in via Episcopio ad Avellino, sede operativa dell’associazione.
“E’ il segno – spiega Elvira Napolitano – di un impegno che coinvolge sempre più cittadini, dalle nuove generazioni ad associazioni nel segno dell’attenzione all’altro”. Un impegno che si affianca a quello che l’associazione Avellino per il Mondo porta avanti con il Caffè solidale, Hope, diventato autentico riferimento sul territorio del panorama culturale e soprattutto simbolo di inclusione sociale “Lo testimonia il ciclo di incontri aperti ai cittadini per rispondere a un bisogno crescente di socialità, ideati dal neuropsichiatra Alfonso Leo a collaborazioni con associazioni impegnate a sostegno delle fasce sociali più fragili che hanno uno spazio dove tenere i propri incontri. Stiamo lavorando a un programma per il prossimo autunno finalizzato all’inclusione”