“Fra due giorni saremo a Roma per protestare in una grande mobilitazione contro il genocidio del del popolo palestinese, contro la complicità della comunità internazionale con questa guerra. L’altra mobilitazione in cui siamo impegnati è per i referendum dell’otto e del nove giugno: dobbiamo fare ogni sforzo possibile per convincere la gente ad andare a votare per raggiungere l’obiettivo del 50 per cento”. Così Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra Italiana e deputato, questa mattina la circolo della stampa di Avellino.
“Le esortazioni a non partecipare al referendum, da La Russa a Salvini fino alla premier Meloni, che, nonostante la creatività, si colloca – ha osservato Fratoianni sullo stesso crinale astensionista, mi pare emblematico dell’incapacità di fornire argomenti di merito contro i 5 quesiti, che per me hanno il potere di cambiare in meglio la vita di milioni di persone che in questo paese subiscono una condizione insopportabile di incertezza, fragilità, di sofferenza. La precarietà non è solo la forma in cui si organizza un contratto di lavoro ma riguarda la vita delle persone. Ci sono in questo paese oltre 50 tipologie contrattuali di lavoro. Regole che contribuiscono a rendere il lavoro fragile e meno competitivo rispetto ad altri mercati del lavoro, dove invece si è intervenuti con coraggio contro questa piaga della precarietà come ad esempio in Spagna”.
“Il governo . ha continuato ancora Fratoianni – ha paura dell’esito di questo voto, ha paura che gli italiani possano essere contrari, dopo anni di cosiddette riforme che sono andate tutte in direzione della precarizzazione del lavoro. Siamo in presenza di un peggioramento sostanziale delle condizioni di lavoro, lavoro sempre più povero, indebolito nei diritti e meno sicuro. Questi referendum non sono uno strumento per regolare conti politici servono semplicemente a porre rimedio alle scelte che il governo, a prescindere se fosse di destra o sinistra, e il Parlamento hanno fatto in passato. Penso che tantissimi elettori di destra considerino quelle sui licenziamenti senza giusta causa o subappalti norme sbagliate, dannose e da cambiare”, ha concluso Fratoianni.
Oltre a parlare del referendum, delle ragioni del Sì, Roberto Montefusco, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana si è soffermato sulla importanza della partecipazione alla manifestazione di Roma del 7 giugno, “una grande mobilitazione promossa dai 5stelle insieme al resto del campo progressista a sostegno del popolo palestinese: “Questo evento per noi giunge alla fine di un percorso che ha visto Sinistra Italiana e Avs da sempre a fianco del popolo palestinese. Ringraziamo il nostro parlamentare Nicola Fratoianni, anche per la prossimità fisica, il sostegno ad un popolo immerso nel dolore della sofferenza. Qualche giorno fa – ha ricordato Montefusco – ad Avellino c’è stata una grande iniziativa per Gaza. Hanno partecipato centinaia di persone, fatto non scontato e non frequente per la nostra città, che ha voluto in qualche modo abbracciare la sofferenza del popolo palestinese. Quell’abbraccio deve diventare ora una mobilitazione politica, deve trasformarsi in un atto politico che in qualche modo ponga all’attenzione del governo italiano il tema del riconoscimento dello Stato di Palestina e la questione dell’interruzione delle relazioni diplomatiche con il governo di Israele”.