di Stefano Carluccio
L’Irpinia, una terra di montagne, fiumi e borghi ricchi di storia, si trova oggi a dover affrontare una sfida sempre più importante: la tutela della qualità dell’ambiente, in particolare dell’aria che respiriamo e dell’acqua che utilizziamo ogni giorno. Questi due elementi, fondamentali per la salute pubblica e per l’equilibrio dell’ecosistema, sono al centro di un sistema di monitoraggio che sta cercando di fornire dati sempre più precisi e aggiornati per individuare criticità e intervenire con azioni mirate.
La qualità dell’acqua in Irpinia dipende principalmente da risorse naturali come fiumi, laghi e falde acquifere, da cui la popolazione attinge per uso domestico, agricolo e industriale. Negli ultimi anni, l’attenzione si è concentrata su come queste fonti vengano tutelate e su quali siano i rischi legati all’inquinamento.
L’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale Campania (ARPAC) è tra i principali enti che svolgono analisi regolari sulle acque del territorio, fornendo dati importanti sulle sostanze presenti e sul loro impatto. Gli studi hanno evidenziato, in alcune zone, la presenza di contaminanti come nitrati e pesticidi, dovuti in gran parte all’attività agricola intensiva che caratterizza alcune aree dell’Irpinia. Questi elementi, se non controllati, possono compromettere la salubrità dell’acqua e, di conseguenza, la salute dei cittadini. Oltre all’agricoltura, anche l’industria e alcune attività artigianali rappresentano potenziali fonti di inquinamento, rendendo indispensabile un controllo costante e capillare.
Parallelamente, il tema della qualità dell’aria è diventato sempre più centrale, soprattutto nelle aree urbane e nelle valli dove l’aria tende a ristagnare. Le principali cause di inquinamento atmosferico in Irpinia sono riconducibili al traffico veicolare, alle emissioni industriali e, non meno importanti, ai riscaldamenti domestici, specialmente nei mesi più freddi. Le centraline di monitoraggio gestite da ARPAC raccolgono dati sulla concentrazione di sostanze inquinanti come il PM10, il PM2.5, il biossido di azoto e l’ozono. Questi dati rivelano che in alcune località si superano periodicamente i limiti di legge, con conseguenze negative per la salute pubblica, come un aumento delle patologie respiratorie e cardiovascolari. Anche in questo caso, l’inquinamento non è distribuito in modo uniforme, e alcune zone risultano più vulnerabili per caratteristiche geografiche o per la presenza di insediamenti produttivi.
Negli ultimi anni sono stati avviati diversi progetti per migliorare il monitoraggio ambientale in Irpinia, spesso sfruttando le nuove tecnologie. Sensori digitali a basso costo e sistemi di rilevamento in tempo reale stanno permettendo di avere una fotografia più precisa e puntuale della situazione, superando le limitazioni delle sole centraline fisse. Questi strumenti consentono non solo di individuare tempestivamente eventuali picchi di inquinamento, ma anche di coinvolgere maggiormente la comunità nel processo di tutela ambientale, grazie alla disponibilità di dati aperti e facilmente consultabili. Il coinvolgimento di università locali, associazioni ambientaliste e amministrazioni comunali è un altro elemento chiave che sta contribuendo a una maggiore consapevolezza e a una più efficace azione sul territorio.
Oltre al monitoraggio, l’Irpinia ha visto l’avvio di programmi di sensibilizzazione rivolti ai cittadini, con l’obiettivo di promuovere comportamenti virtuosi e una maggiore attenzione all’ambiente. Ridurre le emissioni legate al traffico, adottare pratiche agricole sostenibili, migliorare la gestione dei rifiuti e utilizzare in modo responsabile le risorse idriche sono solo alcune delle azioni incoraggiate. La sfida è grande, soprattutto in un territorio caratterizzato da una forte vocazione rurale e da una popolazione distribuita su numerosi piccoli centri, ma i segnali di miglioramento non mancano.
Nonostante gli sforzi, permangono alcune criticità. La rete di monitoraggio, sebbene in espansione, non copre ancora in modo capillare tutto il territorio, lasciando alcune aree potenzialmente scoperte. Inoltre, il coordinamento tra i diversi enti coinvolti – regionali, provinciali e comunali – può migliorare per garantire una raccolta dati uniforme e una risposta più rapida in caso di emergenze ambientali. Sul fronte della qualità dell’acqua, il miglioramento delle infrastrutture di depurazione e distribuzione rappresenta un investimento fondamentale per prevenire contaminazioni e garantire la sicurezza idrica.
Per il futuro, le prospettive sono legate alla capacità di integrare strumenti tecnologici avanzati con politiche ambientali efficaci e con un coinvolgimento sempre maggiore della comunità. La sostenibilità deve diventare un elemento centrale nelle scelte di sviluppo del territorio, con particolare attenzione alla salvaguardia delle risorse naturali. Le imprese locali, soprattutto quelle agricole e turistiche, hanno un ruolo chiave nel promuovere pratiche rispettose dell’ambiente, mentre le istituzioni devono lavorare per incentivare investimenti e innovazioni.
In conclusione, la qualità dell’aria e dell’acqua in Irpinia rappresenta una priorità per il benessere delle persone e per la tutela di un patrimonio naturale unico. Solo attraverso un impegno condiviso e una gestione trasparente e puntuale dei dati si potrà garantire un futuro più sano e sostenibile per questa terra, continuando a valorizzarne le eccellenze e a preservarne l’identità. Restare informati e partecipare attivamente è fondamentale per trasformare questa sfida in un’opportunità di crescita collettiva.