“Le periferie come spazio dell’anima, come luogo e sentimento, al di là dell’aspetto più strettamente urbanistico. Una periferia dai confini sempre più inafferrabili, che si fa strumento per comprendere meglio l’evoluzione dei luoghi della città e immaginare il cambiamento possibile”. Spiega così il giornalista Generoso Picone l’idea che muove la seconda edizione del secondo concorso fotografico intitolato alla memoria Ettore De Socio, dirigente Inail e protagonista della scena politica, sociale e culturale irpina, promosso dalla famiglia De Socio e da Controvento in collaborazione con la Provincia di Avellino, presentato questa mattina al Circolo della stampa. E’ Generoso Picone di Controvento a sottolineare come “Raccontare la propria città significava per Ettore immaginare processi di cambiamento. Il giornalismo era la sua passione, poichè animata da questa coscienza civile molto forte. La stessa periferia era per lui non solo dimensione urbanistica ma metafora di una condizione di vita. Dopo il buon riscontro dello scorso anno, abbiamo provato a compiere un salto in avanti con il sostegno di PhotoDiego Academy. La speranza è che possa diventare un progetto sempre più strutturato, un riferimento sul territorio, La sfida è quella di mettere insieme l’analisi del territorio che caratterizza la dimensione giornalistica e l’anima politica che hanno sempre guidato Ettore. Vuole essere un modo per ricordarlo, per fare sì che cammini ancora con noi e, al tempo stesso, promuovere una riflessione a partire da un luogo strategico come questo, che può diventare il vero centro della città. La fotografia diventa, in questo modo, strumento di un ragionamento politico e antropologico da portare avanti”
E’ il figlio Fulvio a spiegare come “Siamo partiti lo scorso anno dalla volontà di restituire alla città il pensiero di mio padre, con la partecipazione di 70 fotografi. Quest’anno abbiamo cercato di rendere più articolato il progetto, alzando l’asticella del concorso che si configura come una vetrina nazionale, con opere di qualità Di qui la scelta di coinvolgere un esperto del settore come Augusto Pieroni e la PhotoDiego Academy.. Abbiamo chiesto agli artisti di raccontare una periferia sempre più dinamica, che finisce per confondersi con il centro, di individuare loro stesso i confini, a patto che esistano, in un tempo in cui gli spazi urbani sono in costante trasformazione. Già lo scorso anno, alcune delle opere partecipanti evidenziavano come la periferie potesse essere laboratorio di innovazione, di coesistenza di culture differenti, modello di comunità da contrapporre a quello dell’alienazione cittadina o comunque occasione di riscatto per i loro abitanti. Quest’anno ci siamo concentrati proprio su questo aspetto, sulla permeabilità dei confini, per cui talvolta diventa difficile distinguere tra periferie e centro, sulla capacità delle periferie di farsi portatori di novità e stimoli positivi. Ci siamo ispirati ai versi di Pasolini ‘Nascono potenze e nobiltà, feroci, nei mucchi di tuguri, nei luoghi sconfinati dove credi che la città finisca, e dove invece ricomincia, nemica, ricomincia per migliaia di volte, con ponti e labirinti, cantieri e sterri, dietro mareggiate di grattacieli che coprono interi orizzonti’. Centrale resta la valorizzazione dei talenti locali, ecco perchè attiveremo un percorso di narrazione attraverso immagini e social. Il laboratorio partirà il 18 ottobre, anniversario della morte di mio padre, in occasione dell’inaugurazione della mostra. Stiamo definendo anche una serie di pillole sul tema delle periferie, con la collaborazione di un influencer”
Antonio Bergamino di Photo Diego spiega come “l’Academy è parte integrante del nostro progetto, sempre attento alla promozione della cultura sul territorio”