Ritornano a Nusco le spoglie del soldato Amato Teta, catturato a Corfù e morto nel 1945 in un campo di Concentramento in Polonia. Un ritorno fortemente voluto dall’amministrazione comunale con il patrocinio della Divisione Acqui, dell’associazione nazionale Divisione Acqui Campania, in collaborazione con Officina Culturale ‘La Casa di Giuseppe Casciaro’, l’associazione Carabinieri ‘Alfredo Sandulli’, la Misericordia Pro Civitate Nusci e il Circolo Pensionati Nusco. Il 28 giugno si terrà la cerimonia di traslazione dei resti mortali del soldato Amato Teta.
Si tratta del soldato nato a Nusco il 27 maggio 1916, in forza al 33esimo reggimento artiglieria della Divisione Acqui di stanza a Cefalonia e Corfù, prigioniero dei tedeschi nel settembre 1943, internato militare italiano a Gorlitz (Polonia) nello Stammlager VIII/A, morto di stenti e malattia il 19 gennaio 1945 dieci giorni prima della liberazione del campo, sepolto nel cimitero militare italiano di Bielany (Varsavia). Da anni Gianni Marino e l’associazione “La Casa di Giuseppe Casciaro” portano avanti l’impegno di salvaguardare la memoria di chi ha sacrificato la propria vita per difendere i valori di libertà e giustizia, a partire dai soldati che scelsero, dopo l’armistizio di non combattere al fianco dei tedeschi. Grande l’attenzione rivolta in particolare ai soldati italiani presenti a Cefalonia “Il nostro impegno – spiega Gianni Marino – ha avuto un semplice obiettivo: ridare memoria storica ad un umile soldato contadino e riportare i suoi resti mortali nel cimitero di Nusco. Un primo passo è stato il conferimento della medaglia d’onore consegnata dal Prefetto di Rieti a Sabatino Angelini figlio di Gio vannina Prudente -classe 1932- nipote diretta di Amato. Il secondo passo è stato riportarlo a Nusco”.