Un collegamento ferroviario moderno, rapido e diretto tra Avellino e Napoli è la proposta presentata questa mattina da Ance Avellino, durante una conferenza stampa che si è tenuta presso la sede dell’associazione in via Palatucci. Un progetto rivoluzionario ed economico allo stesso tempo che punta a colmare un gap infrastrutturale costosissimo, che penalizza da decenni l’Irpinia e le aree interne, che possono dirsi tali proprio a causa del loro isolamento.
Non solo il treno. Napoli Centrale, Afragola, Nola, Baiano, fino a Torrette per poi salire sul tram che segue un percorso ad anello intorno alla città e far tappa in varie zone di Avellino, fino alla stazione di Borgo Ferrovia dove è in corso l’elettrificazione Salerno – Avellino – Benevento. Dalla nuova rete non può restare fuori la stazione Hirpinia e la linea turistica Avellino-Rocchetta. Questo il circuito proposto nel progetto presentato dal presidente di Ance Avellino, Silvio Sarno, dall’architetto Mauro Smith dello studio di progettazione Smithbarracco, incaricato di elaborare lo studio di fattibilità del nuovo tracciato.
L’idea progettuale si basa su un tracciato ferroviario a doppio binario, che collega in maniera diretta Avellino a Napoli, con tempi di percorrenza rapidi superando l’attuale frammentazione dei collegamenti e la marginalità logistica del capoluogo irpino. Il progetto mira a integrare tratti già esistenti con nuove infrastrutture, riducendo l’impatto ambientale e ottimizzando i costi.
“La nostra associazione non guarda solo agli interessi dei costruttori ma a quelli della gente. Vogliamo tirare fuori l’Irpinia dall’isolamento improbabile in cui si trova. Questo territorio – dice il presidente Silvio Sarno – ha bisogno di un’opera concreta e strategica per spezzare una marginalità di mobilità che frena il nostro sviluppo.
Mobilità che è oggi il principale fattore abilitante per attrarre investimenti, trattenere giovani e costruire una nuova stagione economica. Questo progetto è una risposta reale e realizzabile.”
L’iniziativa nasce su impulso del comparto edile locale, che attraverso Ance Avellino intende proporsi non solo come soggetto produttivo, ma come interlocutore propositivo nei confronti di tutti gli attori istituzionali. L’obiettivo è allora duplice: offrire una prospettiva concreta alla mobilità regionale e contribuire alla rigenerazione urbana e sociale delle aree interne.
Ad entrare nel dettaglio della proposta è stato l’architetto Smith, che ha parlato di un’infrastruttura pensata nel segno della sostenibilità, dell’intermodalità e della compatibilità territoriale.
“Il nostro progetto – ha sottolineato Smith – vuole fare uscire Avellino dall’isolamento dal contesto regionale e anche nazionale, inserirla nelle grandi direttrici di collegamento europeo partendo da una visione più ampia di sistema. Il progetto prevede stazioni moderne, collegamenti rapidi con i nodi logistici esistenti e servizi integrati per i pendolari. Pensiamo a un’Irpinia che non sia più periferia ma centro connesso e parte attiva della Campania.”
Lo studio tiene conto delle attuali criticità del trasporto su gomma e su ferro, proponendo una soluzione che guarda al lungo periodo e alla qualità dei servizi. “Si tratta di una infrastruttura ad anello che – ha detto Smith – circonda la città, collegando la periferia al centro e nello stesso tempo unisce Avellino a Napoli.
Al pari della grandi città europee, si tratta di sviluppare il nucleo cittadino con diramazioni verso l’esterno porta ad una accelerazione dello sviluppo urbano ed ad un aumento della qualità della vita. Avellino può diventare il luogo dell’offerta di una reciprocità verso le aree costiere, il luogo dove vivere bene e comprare casa. E’ una opera che non è complessa ma economica. La sua sostenibilità è data dall’integrazione con parti preesistenti di collegamenti ferroviari, come Eav, che rappresentano almeno la metà della tratta. E poi tutti amano il tram”.
“È arrivato il momento di mettere al centro ciò che davvero serve a questa terra, a questa parte della provincia, alla regione Campania e al Paese intero”, ha continuato Sarno.
“È fondamentale comprendere la ricaduta concreta, nel tempo, di un progetto di questa portata. Mentre da parte del governo si parla di declino inevitabile e di agonia delle aree interne, noi stiamo facendo esattamente il contrario. Vogliamo dimostrare quanto le cosiddette aree interne siano centrali e necessarie per lo sviluppo del Paese. Il futuro è oggi, e dobbiamo cominciare a pensarlo con progetti strutturali come questo”
Secondo Sarno, “la realizzazione dell’opera richiederà circa quattro o cinque anni: è un tempo giusto, realistico. Il Pnrr si avvia alla conclusione, ma proprio per questo dobbiamo essere anticiclici e chiedere con forza – tutti insieme, come territorio – che si proceda con urgenza.
Mi auguro una interlocuzione aperta e costruttiva con tutti i sindaci dell’area interessata, ma anche con quegli interlocutori istituzionali che sapranno cogliere l’importanza di questa sfida. Tra questi c’è anche Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli e presidente dell’Anci, che ha un ruolo fondamentale. Ritengo che da lui debba partire una promozione concreta di questa proposta. Condivido pienamente la sua idea di una grande area metropolitana tra Napoli e Bari: noi siamo al centro di questo spazio, eppure ne restiamo ai margini. È tempo di rompere questo isolamento.