L’allerta caldo di questi giorni è particolarmente sentito anche nella regione Campania. Nonostante sia un territorio da sempre esposto al sole, le temperature record stanno causando i primi danni alle colture, con ortaggi e frutta scottati, mentre nelle stalle si registra un calo della produzione di latte e in alcune regioni inizia a farsi sentire il problema della siccità.
Dal primo monitoraggio della Coldiretti resta fuori fortunatamente la Campania. Un territorio che riesce a difendersi dalla carenza idrica sommando fattori naturali ad un’opera di lavoro svolta negli anni proprio sul territorio.
“La Campania -spiega il presidente di Coldiretti Campania Ettore Bellelli– è avvantaggiata nel difendersi dalla siccità grazie ai suoi fiumi che riescono a mettere la propria acqua a disposizione degli agricoltori, grazie anche all’importante lavoro svolto dai Consorzi di Bonifica. Sono proprio questi ultimi che con il loro lavoro garantiscono l’approvvigionamento dell’acqua ai consorziati senza interruzioni con le loro reti”.
Tuttavia non manca l’aspetto negativo: “Aumentando le irrigazioni, aumentano i consumi energetici e quindi anche la bolletta per via dei costi di produzione maggiori”. Anche nelle aree interne lontane da corsi d’acqua importanti si è lavorato per difendere il territorio: “La siccità -prosegue Bellelli- può creare danni invece alle colture nelle aree interne. Per difenderle nel migliore dei modi stiamo portando avanti il piano degli invasi che consente di utilizzare l’acqua di raccolta delle piogge. Una pratica importante per difendere coltivazioni come quello dell’olivo e delle castagne oltre che tabacco, uva, orticola e foraggere”.
Un altro problema per le aziende riguarda le operazioni di raccolta, problemi arrivano dal blocco delle attività nelle ore centrali della giornata. Uno sguardo nelle stalle: “Quello che risente del caldo è il settore del latte. Il caldo forte fa calare la produzione non solo delle bufale ma anche di caprini, ovini e bovini” conclude il presidente di Coldiretti Campania Ettore Bellelli. Al calo della produzione di aggiunge peraltro l’aumento dei costi con gli allevatori che hanno già attivato ventilatori e doccette nelle stalle per dare sollievo agli animali, mentre i pasti sono integrati con sali minerali e potassio, e vengono somministrati un po’ per volta per aiutare gli animali a nutrirsi al meglio senza appesantirsi.