Pretendeva di essere condotto negli uffici della matricola per denunciare un magistrato e quando gli è stato riferito di dover attendere ha pensato bene di aggredire il personale di polizia penitenziaria. A dare la notizia è il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria. Teatro dell’assurdo episodio, ancora una volta, la Casa di reclusione di S. Angelo dei Lombardi, già al centro delle cronache per analoghi fatti violenti. L’evento critico è avvenuto nella giornata di ieri e ha visto per protagonista un detenuto comune.
“Eppure, il carcere di Sant’Angelo dei Lombardi fino a non poco tempo fa costituiva un’eccellenza in tutta Italia: ad oggi non è più così. Al pari delle altre carceri campane è al centro della cronaca solo per eventi critici”, spiega il vicesegretario per la Campania Marianna Argenio. “Il SAPPE si augura che il detenuto autore di simili violenze sia immediatamente trasferito fuori regione e ribadisce che il penitenziario in questione nasce come un istituto ad avanzato trattamento intramurario per cui l’assegnazione di detenuti facinorosi non risulterebbe coerente con il regime di esecuzione penale intramoenia della casa di reclusione ed in linea con la specificità dell’istituto”.
“Continuiamo ad assistere allo snaturamento di quello che fino ad oggi poteva essere definito un “modello da seguire” la qual cosa non è certamente in linea con un’azione ottimale che possa ristabilire gli equilibri all’interno del sistema penitenziario campano”, conclude la sindacalista.
Il segretario generale del SAPPE Donato Capece giudica la condotta del detenuto “irresponsabile e gravissima: spero che per il suo atto di violenza e follia venga punito severamente. Al poliziotto ferita va tutta la nostra vicinanza e solidarietà”. Rinnova al DAP la richiesta di potenziamento degli organici della Polizia Penitenziaria di S. Angelo dei Lombardi e della Campania: “Qui serve, forte ed evidente, la presenza dello Stato, che non può tollerare questa diffusa impunità, e servono provvedimenti urgenti ed efficaci. La Polizia Penitenziaria non ce la fa più a gestire questa situazione. Queste sono anche le conseguenze di una politica miope ed improvvisata, che ha chiuso gli ospedali psichiatrici giudiziari senza trovare una valida soluzione su dove mettere chi li affollava e che fatica ad espellere in maniera massiccia gli stranieri detenuti”.