Un cartellone capace di abbracciare teatro civile, cabaret, musica e prosa nel segno della qualità. E’ la XIV Stagione Teatrale del Teatro Comunale di Lacedonia, promossa dall’Amministrazione Comunale di Lacedonia, presentata questo pomeriggio nel corso di una conferenza stampa. Una sfida rilanciata dopo il successo delle ultime stagioni che confermano la capacità del teatro altirpino di essere protagonista del panorama culturale campano.
Un viaggio, affidato alla direzione artistica di Maurizio Giannetta, che prenderà il via sabato 18 ottobre, con lo spettacolo “Fratello Gerardo”, per proseguire con artisti del calibro di Michele Placido, Roberto Saviano, Massimo Lopez e Tullio Solenghi, Francesco Cicchella, Peppe Barra, Maurizio Casagrande, Biagio Izzo, e tanti altri interpreti che daranno voce a testi brillanti, intensi, profondi e spesso anche ironici. Da “L’amore mio non muore” di Saviano a “Benvenuti in casa Esposito” con Giovanni Esposito, da “Mordere il cielo” di Paolo Crepet al “Viaggio del papà” di Maurizio Casagrande, da “Tante belle cose” di Francesco Cicchella a “Dove eravamo rimasti” di Lopez e Solenghi, da “Buonasera a tutti dai miei disordinati appunti” di Peppe Barra a “Indovina chi viene a cena” con Cesare Bocci e Vittoria Belvedere, da “L’arte della truffa” di Biagio Izzo a “Buongiorno ministro” con Enzo Iacchetti e Carlotta Proietti, da “L’arte della truffa” di Biagio Izzo a “Il viaggio del papà” con Maurizio Casagrande, da “La famiglia Imbarazzi” di Giuseppe Ninno a 2Gesù Giuseppe e Maria” di Francesco Procopio e Giancarlo Ratti. Dieci spettacoli in abbonamento, arricchiti da cinque eventi fuori abbonamento, offriranno al pubblico una proposta completa e variegata, capace di incontrare il gusto di ogni spettatore, dai più appassionati di prosa, ai giovani, alle famiglie.
“Questa stagione non è solo una proposta culturale di altissimo livello, ma rappresenta anche un volano per il turismo e la coesione sociale del nostro territorio» – spiega il sindaco Antonio Di Conza – Il Teatro Comunale si conferma luogo di incontro, crescita e riflessione, aperto a tutti e profondamente radicato nella vita di Lacedonia».