Il Tar Campania ha bloccato il bando con il quale l’Asl avrebbe voluto assegnare in un colpo solo la gestione di due Centri per l’Autismo: quello di Sant’Angelo dei Lombardi (già operativo) e quello di Avellino (in costruzione da oltre vent’anni a Valle, in via Serroni). I giudici del tribunale amministrativo hanno infatti accolto la richiesta di sospensiva avanzata dal gestore dei servizio altirpino, ed è stato così annullata la gara pubblica indetta dall’Asl di Avellino. Per una volta non si può imputare al Comune di Avellino l’ennesimo stop rispetto all’attivazione del Centro Autismo di Valle: l’errore in questo caso ricade sulle spalle dell’Asl, che a quanto pare non ha seguito il giusto iter per l’individuazione dei soggetti ai quali affidare la gestione delle due strutture sanitarie. Centri specializzati che, almeno per quanto riguarda Avellino, riguardano una potenziale platea di oltre 600 famiglie, in attesa dalla fine degli anni ’90 che anche la città capoluogo si doti di un Centro Autismo, quantomeno per evitare alle famiglie avellinesi e a quelle dell’Hinterland di imbarcarsi per lunghi viaggi per poter accedere alle terapie di cui hanno bisogno.
Ed è una cattiva notizia anche per chi, come i gruppi dell’opposizione consiliare di Avellino, si era battuto all’ultimo sangue pur di ottenere dal Comune l’impegno di affidare “senza se e senza ma” la gestione della struttura all’Asl. Almeno in questo caso la demonizzazione ‘a prescindere’ del “privato” non sta dando i propri frutti, anche perché non sempre nel pubblico si trova efficienza e disinteresse. Fatto sta che questa decisione del Tar Campania rischia di rallentare ulteriormente un iter che già si protrae da decenni. Il tutto mentre si è in attesa che il Comune di Avellino esegua gli ulteriori interventi strutturali prescritti dai vigili del fuoco in sede di collaudo. Già solo per questa ulteriore tranche di lavori si era fissata in Prefettura una possibile data di apertura per la fine del 2025, ma a questo punto non è detto che la fine dei lavori e la consegna delle chiavi all’Asl significhi necessariamente l’avvio delle terapie.