di Albino Albano – Incontro presso l’azienda di Michele Colucci con il sottosegretario Luigi D’Eramo. Ha introdotto i lavori Gennaro Noviello. Poi è toccato ad Angelo Perna un excursus storico sulla coltivazione del nocciolo, iniziata dopo la seconda guerra mondiale, che ha sostituito alcune colture come il vitigno, le albicocche e le ciliegie. Questa coltivazione ha avuto successo grazie all’impegno dei coltivatori che vi si dedicavano fin dalle prime ore del mattino. Perna ha sottolineato l’assenza di un istituto superiore dedicato all’agricoltura, risorsa del territorio, ma istituti come quello tecnico industriale che nulla hanno che vedere con il Mandamento. Perna ha sottolineato la mancanza di un’agricoltura specializzata. Nel corso dell’incontro è stata annunciata la manifestazione del prossimo settembre dedicata al nocciolo.
Sabino Morano responsabile irpino della Lega ha sottolineato il rinascimento di una dimensione politica grazie alla Lega che vuole portare i governi sul territorio. Morano sull’agricoltura ha ricordato l’impegno del governo Berlusconi per un prodotto come la nocciola come prodotto di qualità. Sull’agricoltura Morano ha auspicato una valorizzazione del prodotto grazie ai consorzi e soprattutto la formazione, mettendo insieme le energie per un marchio di qualità.
Angelo Amato responsabile agricoltura della Lega Campania ha sottolineato l’importanza del consorzio che è già funzionante per la produzione di limoni nell’area costiera, che permette un potere contrattuale maggiore. Un invito quindi a procedere in tal senso anche al Baianese. Critiche alla Regione Campania che ha abbandonato l’agricoltura con l’auspicio di una vittoria del centrodestra alle prossime regionali. Infine il sottosegretario D’Eramo ha sottolineato la necessità di una presenza sistematica del partito e di un rilancio dell’occupazione nel settore primario attraverso un rafforzamento dei legami tra il territorio ed il prodotto tipico, attraverso un progetto più ampio per promuovere il territorio.
Altri temi che sono stati toccati quello dei cambiamenti climatici che creano problemi all’agricoltura e più in generale l’opportunità di individuare interventi infrastrutturali per la gestione dell’acqua, considerato che piove poco e l’acqua che dovrebbe cadere in due mesi cade in poco tempo.
Per quanto attiene la concorrenza sleale, il prodotto deve essere quello che rispetta tutte le norme europee. L’utilizzo di fitofarmaci va razionalizzato con la sostenibilità ambientale affiancata alla sostenibilità economica.
Per quanto riguarda le aree interne l’esponente di governo ha sottolineato la necessità di costruire un’azione di sviluppo coordinata valorizzando il prodotto locale.
Il sottosegretario sulla questione nocciole e sovranità alimentare
“In questi oltre due anni e mezzo il Governo ha lavorato per restituire al settore Primario tutta la centralità che merita, anche in termini di risorse. Anche in ambito europeo l’Italia è tornata ad essere protagonista, e grazie al nostro Paese si sono raggiunti risultati molto significativi. Penso allo stop al Nutriscore, all’aver affermato l’importanza del concetto di sovranità alimentare, all’aver modificato alcuni provvedimenti che avrebbero messo in seria difficoltà le nostre imprese, all’aver rivendicato il ruolo di agricoltori e allevatori come primi custodi dell’ambiente e del territorio. Senza dimenticare l’importante momento del G7 Agricoltura e Pesca di Ortigia e l’iniziativa ‘Agricoltura è’ in occasione dell’anniversario della firma dei Trattati di Roma. Anche sulla Politica agricola comune l’Italia si pone come un punto di riferimento, tanto che diversi Paesi stanno condividendo la nostra stessa contrarietà ad accorpare la Pac ad un fondo unico comune”.
“Per quanto riguarda la difesa del nocciolo vorrei ricordare che il Masaf ha da subito valorizzato tutta la frutta in guscio con una apposita campagna di comunicazione che è stata avviata nel 2022 e che ha avuto molto risalto in manifestazioni come Macfrut e Sigep, oltre all’importante vetrina internazionale ‘Divinazione Expo’ di Ortigia. Al centro abbiamo posto il legame inscindibile tra prodotto e territorio di origine. Inoltre la frutta a guscio italiana è riconosciuta per la sua eccellenza e rappresenta una scelta di qualità, non solo per il gusto, ma anche per i benefici nutrizionali. Come per altri prodotti il Made in Italy è vincente anche per la sicurezza alimentare. Valorizzare questi due aspetti è importante per far comprendere il valore aggiunto che hanno le nostre produzioni rispetto a quelle che arrivano da altri Paesi che non rispettano i nostri stessi standard. Promuoverne il consumo significa non solo valorizzare i prodotti dei territori italiani ma anche offrire garanzie superiori sotto più aspetti. Oltre alla promozione sono stati stanziati appositi fondi per sostenere gli investimenti. Le domande arrivate testimoniano un grande interesse e conferma che ci sono i presupposti per un nuovo sviluppo del settore”.