Rosa Bianco
In un tempo in cui la parola “identità” rischia di svuotarsi nella retorica, arriva un’opera che la riempie di contenuto autentico: “Racconti dall’Irpinia”, la nuova raccolta di Giuseppe Tecce, che verrà presentata il 24 luglio 2025 , in collaborazione con l’ Associazione Insieme per Avellino e per l’ Irpinia, guidata dal dott. Pasquale Luca Nacca, nella splendida cornice della Tenuta Ippocrate a Montefredane, non è solo un libro: è un gesto culturale necessario.
Dodici racconti, dodici microcosmi che si affacciano sul cuore profondo dell’Irpinia, una terra che rivendica la propria centralità emotiva e narrativa. Tecce compie un’operazione tanto semplice quanto rivoluzionaria: ascolta la terra, ne raccoglie le voci, ne trascrive le anime. È una letteratura che non fugge, che non cerca esotismi, ma si immerge nel quotidiano di una comunità che ancora oggi riesce a parlare all’universale.
La serata di presentazione, moderata da Rosa Bianco con i saluti dell’ editore Pietro Graus, promette di essere un’esperienza a tutto tondo, dove la cultura si fa viva attraverso la voce, il corpo e il gusto. Le attrici Mena Matarazzo e Angelina Martino daranno respiro ai racconti, trasformando la pagina scritta in esperienza vissuta, mentre la dott.ssa Milena Acconcia intreccerà la riflessione antropologica con quella letteraria, in una narrazione corale, che affonda le radici nel tessuto vivo del territorio.
Non è un caso che questo evento si svolga alla Tenuta Ippocrate, a Montefredane, luogo dove la natura, il sapere e la cucina si incontrano in un equilibrio raffinato. Qui, il cibo non è semplice contorno, ma parte del racconto. La degustazione guidata dallo Chef Aldo Basile chiuderà la serata nel segno della “Biblioteca della cucina del benessere”: un manifesto, più che un menu, che celebra la continuità tra cultura materiale e immateriale.
C’è un’Italia che ancora sa raccontarsi con dignità, senza compiacimenti né nostalgie. “Racconti dall’Irpinia” è un atto d’amore verso una terra che non chiede di essere celebrata, ma semplicemente ascoltata. E forse è proprio questo il suo più grande insegnamento: che la bellezza, la verità e il futuro passano attraverso ciò che siamo stati. E che, finché qualcuno continuerà a raccontare, nessuna radice sarà mai davvero perduta.