Grottaminarda – Nove ordini del giorno, l’ultimo dei quali era la proposta di impegno per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Anche quello ufitano, quindi, si allinea alle volontà degli altri Comuni che, in tutta la penisola, stanno deliberando mozioni solidali con quel territorio e, per quello che possono, si dicono vicini ad un popolo che lotta per la sopravvivenza. L’assemblea di palazzo Portoghesi, prima di arrivare a discutere di quello, ha affrontato argomenti più che altro tecnici. Più che altro si è parlato di debiti fuori bilancio da approvare, parcelle da pagare a professionisti, risalenti a più di dieci anni fa, e della salvaguardia degli equilibri al bilancio di previsione finanziario 2025/2027 e assestamento. Il tema si è fatto interessante quando il capo dell’opposizione, Vincenzo Barrasso, del gruppo”Per Grotta-2027″ ha letto una richiesta di chiarimenti, all’amministrazione comunale, della Corte dei Conti dello scorso mese di maggio. Il Comune non se la passa tanto bene, ma già da anni. Ed è sempre in bilico con i bilanci. Barrasso legge che ci sarebbero”non poche ombre sulle spiegazioni del risanamento”. E nonostante, continua la Corte dei Conti”che ha scritto quarantasei pagine”, la probabile alienazione di ben cinque immobili di proprietà comunale nemmeno arriverebbe a coprire il disavanzo. Il vice sindaco Antonio Vitale risponde che”la risposta l’ha data il nostro ufficio finanziario. Alla valutazione della Corte dei Conti abbiamo risposto punto per punto”. Quelle incongruenze erano state messe in evidenza dalla stessa amministrazione Spera, appena insediatasi quasi tre anni fa. E ancora oggi abbiamo difficoltà a districarci – continua Vitale -“. Una eredità scomoda, evidentemente. Anche se chi ha vinto le ultime elezioni era un gruppo, la Rinascita, che metteva insieme un pezzo della scorsa maggioranza e l’opposizione.”Stiamo facendo un percorso netto – continua il vicesindaco – rispettando la norma. Con il nostro lavoro il disavanzo dei primi anni lo abbiamo ripianato. Per cui ti chiedo di non creare allarmismi. Credo che, invece, il nostro impegno vada apprezzato. Ce la stiamo mettendo tutta, solo in questo modo si affrontano le sfide”. Quindi si passa all’argomento del riconoscimento dello Stato di Palestina. E qui si ritrova l’unità. Dice il primo cittadino Marcantonio Spera:”Sessant’anni fa sì dicevano le stesse cose che si dicono oggi. Ed è sempre troppo poco. Bisognerà che si muova una montagna per far terminare la strage dei bambini, delle donne e degli uomini della striscia di Gaza. Certamente dobbiamo fare di più. Già da domani, perché questo è solo un gesto. Anche se simbolico e importante”. Spera e la sua amministrazione si attiverà per chiamare, a Grottaminarda, la relatrice speciale dell’Onu Francesca Albanese per conferirle la cittadinanza onoraria. Intanto Scelta popolare, il gruppo dei tre ex assessori, si diceva sostegno della mozione. Che – dice Doralda Petrillo – non rimanga un atto simbolico”. Vincenzo Barrasso si dice”totalmente d’accordo alla delibera”. E snocciola alcuni dati impressionanti: il 98 per cento dell’acqua, a Gaza, non è potabile, un milione di bambini sono sfollati, 56 mila morti sulla Striscia. E, infine, aggiunge una proposta condivisa: quella della cittadinanza onoraria a Francesca Albanese.