“Dedicatevi alle vostre passioni. E’ il fare l’unico modo per non farsi travolgere dai social. E ricordate di tradurre sempre le vostre emozioni in qualcosa di concreto. Nel mio caso tutto nasce dalla passione del disegno”. A sottolinearlo Tim Burton, star della 55esima edizione di Giffoni Film Festival, travolto dall’entusiasmo dei Giffoners. Con lui la compagna Monica Bellucci. Barton si racconta con generosità, dalla magia del cinema all’ultima creatura “Mercoledì”, alla sua seconda stagione in arrivo su Netflix. con la parte 1 disponibile dal 6 agosto e la parte 2 dal 3 settembre. Per lui celebre premio Truffaut, consegnato dal fondatore di Giffoni Claudio Gubitosi. Il papà di ‘Edward mani di forbice’, ‘Nightmare before Christmas’, ‘Ed Wood’, ‘Il mistero di Sleepy Hollow’, ‘Big Fish – Le storie di una vita incredibile’, ‘La sposa cadavere’, solo per citare alcuni dei suoi film più conosciuti, non smette di incoraggiare i ragazzi. “Grazie, grazie – dice in italiano – E’ bellissimo e terrificante essere qui di fronte a voi. Questo è un festival speciale. Anche io ero come voi. Da ragazzino ero una sorta di filmmaker, qui troverete l’energia giusta per realizzare i vostri progetti”. E sulla seconda stagione di Mercoledì “Spero di riuscire a farvi vedere tutte le sfaccettature di questo personaggio e di rendervelo ancora più vicino e umano, perché immagino che in questa sala ci siano tante, tanti Mercoledì”.
l segreto del successo di questa serie è semplice: “Quando ho letto le caratteristiche di questo personaggio ho immediatamente sentito una forte connessione con lei, perché ha una personalità forte. Mi sono sentito come un teenager pur essendo un uomo adulto, e questo mi ha fatto capire che tutti ci connettiamo con lei. Prendete esempio, continuate a seguire i vostri sogni”. Confessa di avere tanto in comune con Mercoledì “Anche io non amavo la scuola e mi sentito un escluso. Anzi, un escluso tra gli esclusi. Non sono bravo a comunicare con le parole, sono più abile a fare cose pratiche e mi reputo un uomo molto fortunato, perché ho iniziato a seguire le mie passioni, disegnare, creare. Fate come me, non vi fate scoraggiare mai”. Ammette di essere fortemente legato a Vincent, il suo primo corto realizzato nel 1982 con la voce narrante di Vincent Price, uno dei suoi grandi miti. Quanto a uno dei suoi attori iconici, Johnny Deep, dice: “Era perfetto per il ruolo di Edward Mani di Forbice, nonostante all’epoca fosse un giovane idolo per teen, avevo capito che era il classico attore da film muto e che viveva di conflitti interiori. Insomma, un fiume in piena di emotività”.
Non ama i social e lo dice a chiare lettere “Mi sento fortunato a essere nato in un’epoca in cui non esistevano, voi vivete imbevuti in questo universo, io probabilmente da ragazzo non credo sarei riuscito a sopravvivere in questo mondo così avvolgente. Ancora una volta credo che siamo fortunati a fare le cose che ci piace fare. Siete una generazione immersiva, ma vi prego, fate altro, oltre a stare connessi. Se leggo i mei commenti sui social sono orribili, mi vorrei ammazzare, per questo vi invito a non dare alcun peso a tutta questa dimensione virtuale”. Spiega come tutto sia nato quasi per caso “Il mio è stato uno strano viaggio, iniziato disegnando ma soprattutto senza mai abdicare alle mie passioni. Poi tutto è venuto in maniera imprevista”.
Racconta come “L’ispirazione nasce da ciò che accade e da ciò che si rinnova nella vita, un po’ come Mercoledì che legandosi al tema di questa edizione, ‘Becoming Human’, sa essere eccentrica, fuori contesto, ma profondamente vera”. Non poteva mancare una domanda sul suo lato oscuro: “Io dark? Provo a raccontare la vita che è fatta di allegria, tristezza, tragedia, emozione. I miei film sono così. La matita su carta è l’inizio di tutto. Da qui è nato ‘Nightmare before Christmas’ e lo stesso ‘Edward Mani di Forbice’. Figurine da incubo da cui scatta una visione pazzesca e magnetica, psichedelica e unica. Un po’ come per Wes Anderson, per la musica che lo ha sempre accompagnato. ‘Big Fish’, invece, è un progetto nato dopo la perdita del padre: “Ero nella fase della vita giusta per poterlo realizzare. Non è una mia idea, è basato su un libro che mi ha molto colpito perché parla del rapporto con i nostri genitori”. Infine un appello: “Siate genuini e fedeli alla vostra ispirazione, solo così potrete dirvi fortunati realmente”.