Un atto di resistenza, un simbolo di speranza, che sottolinea la forza delle reti che stabiliscono connessioni e sinergie, dell’unione di energie e idee. E’ Luca Cioffi della Rete Arci a sottolineare con emozione il successo della giornata dedicata a Francesca Albanese, ospite ieri all’Eliseo con il suo libro “Quando il mondo dorme”. “Francesca Albanese – spiega Cioffi – è stata accolta ad Avellino con una partecipazione incredibile. Tantissime e tantissimi che non si sono fermati davanti al caldo o hai posti subito terminati: hanno riempito lo spiazzale per manifestare con I loro corpi da che parte stanno.
Poi la pastasciutta antifascista, il ritrovarsi per contrapporre la comunità alla paura, alla discriminazione, alla repressione. La gioia dello stare assieme e della partecipazione.
Quando abbiamo iniziato a costruire l’Arci sognavamo questa roba qua: fare rete fra persone e associazioni che con bisogni, competenze e passioni diverse riuscissero a mettere assieme metodi e strumenti per immaginare un territorio diverso. Uno spazio grazie al quale le persone potessero prendere posizione su quello che non va e poterlo trasformare. Oggi ha dimostrato che fare questa cosa qui è possibile e l’energia e la passione di questi giorni è stata incredibile.
Decine di volontari, arrivisti, militanti hanno reso possibile la giornata di ieri. Tantissimi circoli – Islam insieme, Avionica, Fortapasc, Caos, Dimbaya, Officine del fotogramma – hanno reso possibile questa giornata.
Spesso nel tempo dei fascismi e delle guerre, ci diciamo che fare certe cose è un atto di resistenza. Forse in un tempo come questo è ancora di più un atto di speranza. Far sentire che esiste un alternativa e che non siamo soli. Essere quella mamma che continua a cantare la ninna nanna mentre fuori ci sono le bombe.
Vedere Avellino così è stato bello. Vederci così è stato bello. E queste cose sono belle anche per dare un senso a quello che facciamo e per ricordarci che tutto l’impegno, le iniziative, il tempo non sono buttati, ma seminano sempre qualcosa. Che c’è sempre la speranza di un mondo migliore”