Dall’Associazione MIA, Movimento Irpino Antiviolenza, piena solidarietà nei confronti della relatrice ONU per i territori occupati, Francesca Albanese. Una solidarietà affidata a raccolte di firme per chiederne la candidatura come Premio Nobel per la Pace e condividendo le notizie e le analisi che la delegata ONU rende noto, sulla sconvolgente realtà che si vive da troppo tempo, in Medio Oriente.
Le fondatrici di MIA, Emanuela Sica e Rita Nicastro, condividono pienamente le affermazioni di Francesca Albanese, che da mesi dimostra, documentandolo, che a Gaza e in Cisgiordania è in corso un vero massacro, un lucido e inumano progetto di annientamento del Popolo PALESTINESE, iniziato fin dal lontano 1948. È noto a tutti che l’impegno della delegata ONU, è fortemente osteggiato dagli Stati Uniti e dal Governo Israeliano, gravi minacce hanno colpito una Donna responsabile di fare il suo dovere con coraggio ed umanità.
“Francesca Albanese, donna di cultura ed impegno, che fa paura anche a due potenze militari, sta scatenando l’odio social, di chi fa sue le assurde accuse che riempiono le pagine di tutti i giornali del Mondo. Come Movimento Irpino Antiviolenza – si legge nella nota – siamo convinte che tanta rabbia e bisogno di lanciare fango, venga soprattutto, dall’ atavica paura che hanno molti uomini, delle Donne che hanno cultura, conoscenza e ricoprono ruoli prestigiosi. Proviamo, in ogni modo, a osteggiare tanti assurdi attacchi sui social, soprattutto, perché tutto questo, ci fa tornare alla mente, il ricordo di come tantissime donne della nostra Terra, sono state in passato, marchiate con parole infamanti, come Streghe o Janare, perseguitate e zittite per paura della loro forza e sapienza come avviene nel libro Memorie di una Janara di E.Sica
Ecco, gli attacchi a Francesca Albanese, anche qui nella sua Terra, nonostante le migliaia di persone che le sono strette intorno, ci ha fatto ricordare le tante donne che “cercavano ci aiutare gli altri, calmando le loro sofferenze con erbe ed infusi e, invece di essere apprezzare e rispettate, erano temute sino al punto di venire perseguitate…”.
Auguriamo alla nostra delegata ONU di continuare a poter fare al meglio il suo lavoro, per ancora tanto tempo, portando la sua voce ovunque, contro la guerra ed i massacri, resa ancora più forte, dalla consapevolezza di essere figlia di una Terra che ha generato da sempre, Donne forti e Libere”