L’associazione Stravinsky celebra i quarant’anni dalla scomparsa di Elsa Morante, ed i cinquant’anni dalla scomparsa di Pier Paolo Pasolini. Morante e Pasolini furono due scrittori ed intellettuali di enorme sensibilità, due anime creative, ma instabili: due anime affini, nel bene e nel male. L’amicizia tra i due nacque per una comune appartenenza a coloro che avevano “come ideale della vita, quello di svuotare con un ditale il mare”. Si incontrarono verso la metà degli anni Cinquanta attraverso Alberto Moravia. Pasolini rimase molto colpito da Lo scialle andaluso, uscito nel 1953 e tra quest’anno e quello successivo si collocò il loro incontro, testimoniato dall’epistolario di Pasolini. Anche Elsa Morante aveva letto Pasolini e aveva trovato molti punti di contatto con lui: entrambi sentivano una particolare attrazione per il primitivo e il barbarico, per il mondo degli emarginati in opposizione al mondo borghese. Subito tra loro scattò una vera amicizia, fatta di stima reciproca, ma anche di critiche e biasimi; si frequentarono sempre di più e si scrissero lettere in modo assiduo quando erano lontani.
Per entrambi la Musica rappresenta sicuramente una delle chiavi per accedere al loro pensiero poetico. Pasolini in un breve periodo della sua vita si cimenterà nello studio della musica e negli anni 1943-45 trascorsi a Casarsa, coltiverà la sua passione per lo studio del violino. Elsa Morante ebbe ampia conoscenza della musica, documentata anche dalla scoperta di una rubrica in cui l’autrice negli anni sessanta ha trascritto i titoli della sua ricchissima collezione di dischi – dalla musica antica, al jazz, al pop, comprese musiche etniche di diversi paesi del mondo.