“In Toscana stimo Giani – dice – spero che sia il candidato, ma il confronto non è concluso. In Campania si può vincere, Fico ha le carte in regola per combattere. De Luca ha governato con consenso e risultati. Gli scappa qualche intemperanza, ma nel fondo è un dirigente di vecchio stampo: realismo e alla fine salvaguardia della propria parte politica. Si deve aprire una nuova stagione, che assuma tutte le cose buone fatte”.
Così Goffredo Bettini, dirigente del Pd, sulle Regionali d’autunno in un’intervista al Foglio.
“A Napoli c’è Gaetano Manfredi, un sindaco formidabile. Solo un autogol può farci perdere. Come negozierei con De Luca? Prendendolo sul serio. Non è il ritratto, seppur divertente, di Crozza; è un politico di razza. In Puglia Decaro è bravissimo, ha bisogno di grande libertà per dare meglio di sé. Emiliano ha aperto la strada, può dare sicuramente tantissimo a livello nazionale”.
Bettini elogia Conte: “Irridere un uomo che ha trasformato il suo movimento in un partito di governo, che ha guidato il Paese, con noi, salvandolo, che ha sconfitto Grillo e Casaleggio, che mantiene il suo elettorato al 13%, mi sembra il modo di sfogare la rabbia di chi voleva distruggerlo ma non ci è riuscito”.
Secondo Bettini, non ci può essere ‘baratto’ tra Fico in Campania e Ricci nelle Marche: “Conte ha superato il giustizialismo; mi pare più attento a prevenire i reati con la vigilanza sul rigore dei comportamenti, piuttosto che a festeggiare la condanna degli imputati. La sua scommessa l’ha già vinta”.
E su Schlein, “ha conquistato un profilo autorevole, che giustamente fa valere. Altrettanto fa il M5s. L’alleanza non prevede di essere sempre a calcomania. La destra non è d’accordo quasi su niente. Eppure, governa. Male. Ma governa. Noi abbiamo grandi valori che ci uniscono”.
Bettini afferma che “l’esigenza di un partito di centro è riconosciuta da tutti. Mi piace ciò che si sta muovendo dal basso. Il consenso del centrosinistra è pari a quello della destra, basta organizzarlo bene e dargli un’anima”.