Leal, lega antivivisezionista, ha inviato una formale diffida al Sindaco di Moschiano, Angelo Iovine, chiedendo l’immediato ritiro dell’ordinanza che vieta di lasciare cibo per gli animali randagi negli spazi pubblici. Secondo l’associazione, il provvedimento è in aperto contrasto con la normativa nazionale e rappresenta un grave passo indietro nella tutela del benessere animale.
Leal richiama la legge quadro n. 281 del 14 agosto 1991, che disciplina la tutela degli animali d’affezione e la prevenzione del randagismo, e che non contempla alcun divieto rispetto alla somministrazione di cibo ai randagi. Inoltre, numerose sentenze dei Tribunali Amministrativi Regionali hanno già annullato ordinanze simili, ritenendole illegittime in quanto generiche, discriminatorie e non conformi ai principi di proporzione. La normativa consente infatti ai Comuni di regolamentare – e non vietare – le modalità con cui alimentare gli animali vaganti: ad esempio prevedendo l’uso di contenitori idonei e il rispetto di specifiche norme igienico-sanitarie, per conciliare decoro urbano, salute pubblica e benessere animale.
L’associazione dal 1978 ha per scopo l’abolizione della vivisezione e la sostituzione con altri mezzi scientificamente più sicuri e moralmente accettabili. Roberto Brognano, responsabile Leal per il settore Randagismo e Maltrattamento, ha infatti dichiarato: “Un’ordinanza di questo tipo rivela una preoccupante mancanza di empatia e di competenza nella gestione del fenomeno. Dal 1° luglio 2025, gli animali sono riconosciuti giuridicamente come soggetti di diritto: ignorare questo principio è inaccettabile. Il randagismo, in assenza di un piano efficace di sterilizzazioni e interventi strutturati, è ormai fuori controllo. Auspichiamo che l’Amministrazione riveda il provvedimento e si apra al confronto con associazioni e volontari locali, per individuare soluzioni concrete, civili e rispettose della legge.”
Lo scorso 31 luglio, il Sindaco Iovine ha risposto alle prime provocazioni affermando che l’ordinanza non vieta di somministrare cibo agli animali randagi ma, contrariamente a quanto si crede, è stata concepita e adottata con la primaria finalità di tutelare il decoro ambientale, l’igiene pubblica e la salute dei cittadini, visti i numerosi casi di alimentazione incontrollata. Si attende adesso l’eventuale replica del Primo Cittadino a questa diffida.
Leal ha ribadito la propria disponibilità a collaborare con il Comune e con le realtà del territorio, per costruire insieme strategie sostenibili e condivise che garantiscano tutela, dignità e assistenza agli animali randagi, troppo spesso vittime di incuria e abbandono.