Si intitola SINTESI ASTRATTE MEDITERRANEE di Maurizio Bonolis, Maria Pia Daidone, Roberto Sanchez, a cura del sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello il nuovo appuntamento con “Un anno di mostre al Museo Irpino” ideato e promosso dall’Amministrazione Provinciale di Avellino, La collettiva verrà inaugurata giovedì 7 agosto alle ore 17.30 nelle sale espositive del Museo Irpino, presso il Complesso Monumentale Carcere Borbonico di Avellino. Maurizio Bonolis, Maria Pia Daidone e Roberto Sanchez risultano tre artisti ampiamente conosciuti nell’ambito delle arti visive contemporanee per i qualificatissimi livelli delle loro produzioni, esposte in Italia e all’estero. Nel curriculum di ognuno sono segnalate importanti personali e partecipazioni in manifestazioni e rassegne di ampio respiro, dagli anni Settanta del secolo scorso sino a oggi.
Nato a Napoli nel 1952, Maurizio Bonolis, dopo un lungo viaggio pittorico, si è avvicinato al mondo virtuale della “digital art” e, man mano, ha scoperto nuovi orizzonti e nuove vie di esecuzione. Nell’assetto operativo, tra computer e “mouse”, ricrea versanti tra il funzionale geometrico e peculiari sintesi di post-avanguardie. Dopo una lunga produzione a olio e con acrilici, è passato a un’altra redazione per formulare elaborazioni di contingenze emotive con aggiustamenti di un “mouse” operativo, oltre ogni limite, per raggiungere una frontiera di risultati egregi. L’artista ha prodotto interessanti immagini, legate a una dimensione d’affetti e di raccordi emotivo-spaziali.
Napoletana anche l’artista Maria Pia Daidone che opera per coniugazioni estreme dando vita a una “sintesi materica fattuale”, che non ha nulla a che vedere con una “sintesi virtuale”, e questa innovazione seriale distingue la sua ultima produzione, che sviluppa tra Londra, Napoli e Cantalupo nel Sannio (IS). Intende, così, sottolineare corpo e colori in un insieme fattivo e utile e per giustamente ripartire sostanza e movimento e determinare trasparenze e motivazioni, di impeccabile preziosità semantica, nonché filigrane emotive, di indiscussa valenza, che agitano onde intime e incapsulano vertigini. Con abile azione creativa è stata capace di determinare, in strati e sottostrati, alcuni colori, a contrappunto, e a specificare con garbo linguistico multiple densità tattili. Abbreviazioni risuonano nello specchio della memoria e producono, in un’ansia germinativa, nuove impostazioni calibrate e di carattere.
Roberto Sanchez è presente sulla scena artistica, da tempo. Lavora su tagli prismatici e prosegue su questa declinazione operativa sin dai tempi che frequentava, assiduamente, la “Galleria d’Arte di San Carlo” di Napoli del gallerista Raffaele Formisano. La sua abilità a inserire e a introdurre nel contesto del codice astratto-geometrico pungoli ottici, spacchi e squarci ben regolati è confermata dalla particolare, flessibile e temprata operatività. Opera nel panorama artistico nazionale e anche internazionale; oggi dirige il “Museo Minimo” di Napoli per la diffusione dell’arte contemporanea, associazione culturale fondata nel 2004, proseguendo, così, un’intensa attività espositiva. Oltre alla ricerca non figurativa, Sanchez spazia anche nel campo della fotografia, dell’illustrazione e dell’editoria sull’immagine del territorio.
Al Museo Irpino, i tre artisti presentano recenti monografie che sottolineano il loro interesse dalla digital art alle abbreviazioni astratte sino alle sintesi materiche.
All’inaugurazione saranno presentate tre monografie sui tre artisti considerati, curate dal sociologo e critico d’arte Maurizio Vitiello, che saranno distribuite in sala espositiva.
La mostra sarà visitabile fino a sabato 20 settembre, dal martedì al sabato, dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00 (domenica e lunedì chiusura al pubblico).