Cittadinanzattiva interviene sull’aumento delle tariffe al vaglio dell’Ente Idrico campano nella prossima riunione del Comitato esecutivo e scrive all’amministratore unico di Alto Calore Antonello Lenzi: “Secondo la sua relazione del 23.7-2025 pubblicata sul sito Distretto Appennino Meridionale la recente sanzione di oltre due milioni di euro di Arera, legata ad omissioni del biennio 2022-2023 non risulterebbe elemento determinante per il prossimo aumento tariffario.
“Il quotidiano online Corriere dell’Irpinia con il suo articolo del 30 ottobre 2023, riferisce che l’Arera avrebbe- sottolinea l’associazione- sanzionato ancora una volta Alto Calore Servizi perché l’azienda nel biennio precedente 2020-21 non avrebbe adeguato la qualità dei servizi all’utenza per altri due milioni di euro, per non avere trasferito i dati relativi agli interventi che avrebbe dovuto eseguire nel biennio 2020- 21.Nell’articolo si evidenzia trattarsi di migliorie al servizio che vanno attivate su tutto il territorio nazionale, sotto la vigilanza delle autorità d’ambito. Inoltre l’Azienda di Corso Europa non poteva rivalersi sulla tariffa perché l’EIC le aveva congelate per i prossimi due anni alla luce della difficile crisi sociale ed economica che ha drammaticamente investito le famiglie in questi due anni.
“Dall’articolo del quotidiano “il Mattino” di oggi, 6 agosto 2025, ci spiega che l’aumento della tariffa è un pass aggio ineludibile per riequilibrare finanziariamente Alto Calore e quindi ai cittadini si chiede un sacrificio per il miglioramento della qualità del servizio. Un aumento della bolletta del 9,95 per cento all’anno fino al 2027. Un atto dovuto non solo per l’esigenza rappresentata ma anche per il dovere di comunicare stabilmente ad Arera, tramite EIC, i dati relativi alla gestione. Questo comporterebbe anche l’adeguamento tariffario. L’azienda, come da Lei precisato, sarebbe stata sanzionata (con una multa di due milioni di euro ndr) proprio per non avere fatto tali comunicazioni in passato“.
“Se sono confermate le motivazioni che avrebbero portato alle due recenti sanzioni di circa due milioni di euro cadauno appare ragionevole ritenere di essere di fronte a condotte omissive ripetitive per le quali un amministratore delegato di una azienda partecipata come l’Alto Calore Servizi S.p.A , non può esimersi di attivare gli organi interni ed esterni competenti a fugare ogni dubbio su una eventuale azione amministrativa non adeguata considerato che quattro milioni di euro di sanzione in quattro anni non solo non è cosa da poco ma porta conseguenze che stiamo vedendo sulla tenuta dei conti dell’ente e indirettamente sulle tasche dei cittadino. Ad ogni modo nel percorso di adeguamento delle nuove tariffe noi ,come associazione di tutela di consumatori a livello provinciale e regionale, chiediamo di sottoporre agli enti sovraordinati, anche la valutazione, della possibilità di aumentare da 40 almeno a 70 mc annui il consumo della fascia agevolata in modo da rendere più sostenibile la bolletta”.
“Ci asteniamo da ogni considerazione sulle ragioni per cui l’Alto Calore Servizi, con gli ambiti che si sono succeduti e l’EIC e quindi la Regione Campania, non sono riusciti finora ad intercettare tutti i fondi previsti per migliorare le rete idriche dell’Alto Calore Servizi (con priorità alle sostituzioni delle reti più fatiscenti con dispersioni medie di oltre il 50 per cento) nonostante l’intervento di Arera. Tuttavia sul punto siamo interventi più volte negli anni avendo chiaro principalmente che la impossibilità di accesso ai fondi disponibili a vari livelli rifletteva carenze nell’adeguamento del gestore e del soggetto attuatore purtroppo e comunque legati alla azione di gestione dell’ente e delle altre sovra ordinate istituzioni.