di Riccardo Sica
Colpisce che il vescovo Arturo Aiello già abbia affidato l’anima della città in agonia all’Assunta, mentre indirettamente qualcuno sembra consigliare agli avellinesi di andare a Napoli per salvarsi, per non emigrare e per non morire…
Parole che sembrano dimostrare proprio ciò che noi da tanto tempo stiamo predicando senza ricevere ascolto, e cioè che Napoli, essendo governata dalla “cultura”, “è risorta” e può far risorgere anche le altre città in agonia, mentre Avellino, essendo da troppo tempo senza l’Assessore alla cultura, è già affondata?…
Indubbiamente, comunque, non si può non dire che Napoli è rinata, soprattutto in termini di turismo e vivacità culturale. La città sta vivendo un periodo di grande rinnovamento, con un aumento significativo delle presenze turistiche e un crescente interesse per la sua offerta culturale e gastronomica.
Oltre che all’Assunta, dunque, bisogna affidare alla Cultura la citta’ in agonia!
Ci permettiamo un consiglio: incominciamo col restaurare la Venere che è alla Dogana e con il collocarla nel posto d’onore che le spetta nel Museo di Corso Europa. Poi si pensi seriamente a restaurare veramente, finalmente, la Dogana in cui istituire il Museo Diocesano di Avellino e la Biblioteca Diocesana di Avellino che mancano (Avellino è l’unica città d’Italia priva di un Museo e di una Biblioteca docesana!). Il Comune e la Provincia organizzino le opportune iniziative culturali che divulghino la conoscenza e l’importanza di tali beni culturali riutilizzati, e portino il pubblico, anche e soprattutto forestiero, a conoscere e a visitare le bellezze del patrimonio artistico irpino rivalorizzato.