“Abbiamo voluto raccogliere un appello arrivato da più parti, dal vescovo della città Arturo Aiello al prefetto Rossana Riflesso. Di qui l’idea di mettere insieme associazioni e forze anche di provenienza diversa per dire stop alle armi e a qualsiasi forma di violenza”. E’ Davide Perrotta di Libera a sottolineare come “E’ evidente che i fatti accaduti nei giorni scorsi sono la conseguenza di una città che è stata fino ad oggi abbandonata a sé stessa, sono mancati un governo e una gestione della città che avessero un carattere di continuità. Siamo chiamati a prendere atto del fatto che si tratta di fenomeni ormai cronici, se ogni tre messi abbiamo notizia di conflitti a fuoco o di colpi esplosi anche in luoghi centrali della città e se anche in numerosi paesi della provincia si ripetono episodi di bombe carta e raid. E’ il segno di come sia diventato estremamente facile reperire armi, anche per i giovanissimi. Fenomeni che confermano i dati che arrivano della Dia, secondo cui le istituzioni sono sempre più vulnerabili alla infiltrazioni camorristiche. Ecco perchè il primo settembre ci riuniremo con la Cgil e le associazioni che vogliono essere al nostro fianco per lavorare a una mobilitazione che potrebbe tenersi già a metà settembre”. Perrotta sottolinea come “La mancanza di una guida della città non ha consentito che si creasse un humus favorevole ad una visione che fosse caratterizzata da una progettualità ampia. Molti episodi di criminalità e violenza avvengono perchè c’è una carenza di servizi, di opportunità per i giovani di questa città, che spesso possono scegliere solo di andarsene o di abbandonarsi alla noia. Ecco perchè è necessario creare spazi di economia e socialità sani che permettano alle persone e ai giovani di vivere meglio Avellino, di formarsi, di avere stimoli positivi, trovare una propria realizzazione professionale. Dobbiamo fare un salto di qualità e la politica, più che mai, è chiamata ad assumersi le proprie responsabilità e a fare la propria parte”