Arriva dal parroco della cattedrale don Pasquale Iannuzzo un appello alla città di Avellino, di fronte agli episodi di violenza che l’hanno vista protagonista nelle scorse settimane.
“Gli avvenimenti dolorosi – spiega Iannuzzo- che hanno segnato la nostra città in questi giorni ci hanno profondamente scossi. Siamo davanti al grido di sofferenza di tanti giovani, un disagio che interpella non solo loro, ma anche noi adulti, le famiglie, le istituzioni, la comunità cristiana. Non possiamo rimanere indifferenti: ogni ferita dei nostri ragazzi è una ferita al cuore della città intera.
Come parroco della Chiesa Cattedrale, sento il dovere di farmi voce di vicinanza e di speranza. Non siamo soli: possiamo, insieme, rialzarci e ridare futuro ai nostri giovani. Ma questo richiede coraggio, responsabilità e una rinnovata alleanza educativa che coinvolga tutti”
Quello che propone don Pasquale ” è un piano operativo di ascolto e di azione che possa diventare un seme di speranza e di rinnovamento:
• Ascolto e accoglienza
• Apertura di uno sportello di ascolto in Cattedrale per giovani e famiglie, in collaborazione con educatori e professionisti.
• Momenti di dialogo e confronto guidato con i ragazzi, perché possano esprimere le loro paure, i loro sogni, la loro rabbia.
• Prevenzione e formazione
• Incontri pubblici su temi cruciali: uso dei social, dipendenze, affettività, responsabilità civica.
• Collaborazione con scuole e associazioni per costruire insieme percorsi educativi.
• Comunità e spiritualità
• Creazione di spazi di aggregazione positivi: musica, sport, arte, volontariato.
• Proposte spirituali dedicate ai giovani: veglie di preghiera, cammini di fede, esperienze di servizio.
Carissimi, non lasciamo che il buio dell’indifferenza o della rassegnazione prenda il sopravvento. Ogni giovane che oggi sembra perduto, domani può diventare una luce per la città. Abbiamo bisogno di ricostruire insieme un tessuto fatto di fiducia, prossimità e speranza.
Affido tutto questo alla Vergine Assunta, Madre e Regina di Avellino, perché vegli sui nostri ragazzi e ci insegni a prenderci cura gli uni degli altri con cuore di madre e con coraggio di padre”.