Sindaci irpini e sanniti pronti al confronto con Alto Calore sull’aumento delle tariffe idriche.
Una assemblea che, fin da subito, potrebbe essere ad alta tensione quella di oggi pomeriggio, con i sindaci convocati presso Alto Calore Servizi, in cui si dovrà discutere del”famigerato”aumento delle tariffe dell’acqua. E per il quale, i primi cittadini, anche se non tutti, in una precedente riunione, non si sono espressi a favore. Ma non solo le amministrazioni irpinee sannite ad aver sollevato il problema. A spingere ci sono i Comitati e i cittadini. Le proteste, insomma, non mancano. Alto Calore giustifica questo aumento, il trenta per cento, che viene dall’Arera, l’autorità di regolazione per l’energia, le reti e l’ambiente. Un obbligo normativo che, se non venisse attuato, rischierebbe lo stop dei finanziamenti pubblici. Oltre alla liquidazione della Acs. Una precedente comunicazione, avrebbe scatenato le polemiche: molti amministratori locali, infatti, non si trovano d’accordo sui modi e sui tempi, soprattutto. Anche perché è emergenza idrica tutto l’anno e i Comitati, ad esempio”Uniamoci per l’acqua” parlano di”emergenza strutturale”. L’aumento previsto è, quasi per tutti i primi cittadini,”inaccettabile”. Nel beneventano, il sindaco di Calvi chiede che le famiglie e le attività commerciali in difficoltà, quelle che sono state più colpite dalla crisi idrica, anzi, possano pagare di meno. Ad Apice parlano di gestione fallimentare” e sottolineano che; la proposta di aumento delle tariffe, è”una provocazione istituzionale”. In provincia, da Casalbore a Grottaminarda, da Ariano a Pietrastornina, la gente è ormai sfiduciata. In Irpinia i Comitati chiedono trasparenza e sostituzione delle condutture vecchie di almeno settanta anni. Importante la riunione, in corso, di questo pomeriggio che potrebbe dare anche sorprese nelle decisioni. Si dovrà capire, intanto, se Alto Calore, così come i si daci, sono dalla parte dei cittadini. Che chiedono risposte”chiare e concrete”