Voglio seguire il suo consiglio, ricordarlo mentre mi racconta alcuni episodi della sua vita.
Ho avuto il piacere di conoscere Luigi Mainolfi non molti anni fa, anche se io, come tutti nella nostra provincia, sapevamo della sua appassionata partecipazione alla vita politica. Il suo impegno politico aveva come finalità la crescita umana, sociale, economica dell’intera comunità, non di una parte sola di essa.
Mi parlava dei suoi anni universitari e ricordava sempre un episodio in classe con il prof. Giuseppe Palomba, docente nella Facoltà di Economia e Commercio di Napoli, quando chiese quale fosse stata l’opera più rivoluzionaria nel campo economico. E naturalmente vennero indicati dagli studenti le opere degli economisti e filosofi più in voga; ma tutti rimasero sbalorditi quando il prof. Palomba indicò “ IL Galateo” come libro “rivoluzionario”, perché stabiliva delle regole che tutti dovevano rispettare. Era una caratteristica del prof. Palomba , che stimolava l’analisi a un grado di astrazione, che lasciava perplessi gli ascoltatori.
Sia per la sua esperienza politica, sia anche per la formazione ricevuta nell’Ateneo Napoletano, Luigi Mainolfi mi ripeteva spesso che non bisogna aspettare le prospettive di lavoro nella nostra provincia calate dall’alto. Solamente le iniziative di sviluppo economico che nascono qui nel nostro territorio, frutto dell’iniziativa dei nostri comprovinciali, sono destinate a prosperare.
Luigi Mainolfi lascia un messaggio chiaro a tutti noi: il lavoro, la prosperità sociale non è un dono, ma una conquista. Perché chi viene da fuori a impiantare qui da noi un’attività, alle prime difficoltà lascia tutto e va via. Se questa attività è frutto delle nostre azioni e del nostro impegno, noi abbiamo tutto l’interesse che essa prosperi e viva a lungo.
Che la pace sia con te, amico Luigi.