E’ come se metà del paese fosse evacuato, per un non augurabile evento catastrofico, o più pacificamente perché la gran parte delle persone avesse deciso di passare agosto in vacanza. Fatto sta che gli avvisi Tari, 450 su 970 inviati, sono tornati indietro, mai ricevuti dai cittadini. Accade a Pietradefusi, dove “irreperibile o sconosciuto”, così la motivazione di Poste Italiane per la mancata consegna degli avvisi per l’anno 2025, è risultato anche il sindaco, Gaetano Musto, assieme al parroco, a diversi medici, a quasi tutti i dipendenti comunali, agli esercizi commerciali.
Anche il gestore del bar in piazza è stato considerato tale, come il resto della comunità che da settimane chiedeva chiarimenti agli amministratori comunali, sul mancato ricevimento della tassa sui rifiuti. «Eppure – dice il sindaco “irreperibile o sconosciuto” in un video – erano stati inviati regolarmente dal gestore della riscossione». E’ quindi successo che Poste Italiane ha consegnato due cassette piene di quelle lettere non consegnate, 450, per irreperibilità del destinatario o perché persona sconosciuta.
E il sindaco, solo apparentemente serafico in un video social: «Eppure a Pietradefusi non è stata cambiata la toponomastica, né possono essere assegnate responsabilità all’ente gestore. A questo punto dobbiamo ritenere che volontariamente non siano stati consegnati gli avvisi». Il sindaco ha scritto a Poste italiane, ha chiesto che si attivi un’indagine interna, mentre il Comune si adopererà per la consegna a mano delle lettere, ovviamente senza more al seguito. Questa notizia Musto l’ha annunciata davanti al tribunale di Benevento, dove ha presentato denuncia a Poste italiane per interruzione di pubblico servizio. «E’ una vergogna, siamo in Burundi, non in Italia. A Poste italiane ho chiesto come selezionano i loro addetti, ai cittadini chiedo scusa per questa situazione non causata da noi. Un problema a cui porremo rimedio, assieme all’ente di riscossione».