E’ stata la riflessione di Luciana Vaccaro, presidente di Swissuniversities, la Conferenza dei rettori degli atenei svizzeri, con una riflessione sulle intelligenze plurali” a partire dalla sfida dell’insegnamento universitario per formare i talenti del futuro, ad inaugurare la seconda giornata del meeting “Le 2ue culture”, presso l’Istituto di ricerca Biogem. La sfida, ha ribadito Vaccaro, è costruire un modello capace di valorizzare capacità differenti, non solo teoriche ma anche pratiche e relazionali. Un confronto proseguito con l’intervento di Gianvito Martino, docente ordinario di biologia applicata e prorettore alla ricerca e alla terza missione presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, sulla vita tra “Natura e cultura” per ribadire che non tutto è scritto nel nostro dna, che la genetica è modificata dai fenomeni psicosociali “Siamo dunque, responsabili del nostro destino e non ci sono dubbi che l’educazione resti al centro del progetto sociale”. Una riflessione che diventa anche l’occasione per mettere in guardia dai pericoli dell’IA e dell’uso smodato di social e telefoninini “che finiscono per condizionare anche il nostro sentire e fabno sì che i contenuti veicolati non sempre si traducano in apprendimento”. Un incontro proseguito con un confronto tra Intelligenza Artificiale e Medicina con Laura Palazzani dell’Università di Roma LUMSA ed Eugenio Santoro dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano. Una riflessione a tutto campo sulle potenzialità ei rischi legati all’uso dell’Intelligenza Artificiale. Santoro si è soffermato sulle opportunità che derivano dalla personalizzazione delle cure, dalla possibilità di formulare prognosi e identificare pazienti a rischio o ancora dalla diffusione di virtual coach che possono educare al rispetto di stili di vita sani. Non senza dimenticare i rischi, come ha spiegato il moderatore Michele Farisco, i rischi legati alla privacy e alla perdita di ogni legame con esperienze concrete legate alla specifica condizione del paziente. Mentre Palazzani ha ribadito la necessità di lasciare l’uomo al centro della visione della medicina, poiche è solo l’uomo a poter garantire empatia e utonomia, di qui la necessità di una sorveglianza umana.
Domani, alle 16, ospire de “Le 2ue culture” sarà Maurizio De Giovanni con “Il Pappagallo muto. Una storia di Sara”. A confrontarsi con l’autore Marco De Marco. Protagonisti del romanzo Sara Morozzi e Andrea Catapano, ex agenti dei servizi segreti, ora in pensione, richiamati in servizio per un’operazione delicata che richiede competenze “alla vecchia maniera”, senza l’ausilio di tecnologie moderne. Sara, ex agente, e Andrea, cieco ma dotato di straordinarie capacità investigative, si ritrovano coinvolti in un’indagine complessa.
Si prosegue con Nazzareno Carusi che racconta l’Intelligenza Musicale, mentre Fabio Pistella, fondatore dell’Agenzia per la ricerca di promozione europea si soffermera’ su “Garanzie nell’uso di agenti di intelligenza artificiale: curriculum trasparente”. Sarà poi Daniel Andler, professore di filosofia emerito alla Sorbona, a relazionare su “Duplice enigma. Intelligenza umana e intelligenza artificiale”. Luca Mari, Ordinario di Scienza della Misurazione presso la Scuola di Ingegneria Industriale dell’Università Cattaneo-LIUC di Castellanza (VA), terra infine una lezione su “In dialogo con l’intelligenza artificale. Scoprire per capire, capire per decidere”.
