“Il Carcere non deve smettere di educare alla possibilità di ricostruire la propria vita al di fuori delle sbarre. Mentre troppo spesso, oggi, i luoghi di detenzione finiscono per essere un lager”. Lo sottolinea Maria Rosaria Selo nel presentare il suo romanzo “Pucundria” al Carcere di Bellizzi. “Una storia di solidarietà e vicinanza attraverso il legame che si stabilisce tra una detenuta e un’agente, in cui ciascuna darà forza all’altra. Un esempio di sorellanza tra chi sta al di qua e al di là delle sbarre che si nutre di amore e partecipazione”. Celo ripercorre la sua esperienza nel Carcere di Pozzuoli “Ho tenuto corsi di scrittura creativa nell’ambito dei laboratori organizzati in carcere. Sono durati solo pochi mesi, poiché la struttura ha poi chiuso definitivamente, ma è nato in me il desiderio di raccontare storie legate alla vita in carcere”. A partecipare al confronto anche l’attivista Francesca Pascale “Non ci sono dubbi che il Carcere debba riabilitare la persona. La politica e l’intera società hanno il compito di occuparsi delle persone che hanno sbagliato in società. Non ha senso un carcere finalizzato solo a punire”.
Pascale è impegnata da mesi in visite alle case circondariali della Campania insieme al garante dei detenuti Ciambriello, ha toccato con mano eccessi, disservizi, disagi “La speranza è che politica e istituzioni mettano da parte le ideologie e formulino proposte che rendano i carceri luoghi rispettosi della dignità dell’uomo. Il Sud spesso, poi, paga un prezzo più alto rispetto al Centro e al Nord Italia: i detenuti devono lasciare la propria regione e questo allontanamento dalle famiglie aggiunge sofferenza a condizioni già difficili”.
A confrontarsi con l’autrice e con Francesca Pascale la vicedirettrice Maria Rosaria Casaburo, il vicedirettore Samuela Scardino, il comandante di reparto Tiziana Perillo, il magistrato di sorveglianza di Avellino Francesca De Mariniis, l’avvocato Giovanni Perna, presidente Comitato pari opportunità del Consiglio dell’Ordine degli avvocati, Antonio Perni, dirigente sanitario e una rappresentanza di detenute. Modera Arcangelo Zarrella, Capo Area Trattamentale Casa Circondariale Avellino, il Garante dei detenuti Carlo Mele e il direttore Ufficio Esecuzione Penale Esterna Marilena Guerrera.