“Si fa simbolo del coraggio delle donne la storia di Petronilla, discendente da una famiglia nobile, che conduce la sua esistenza nella capitale partenopea, confrontandosi con esponenti di altri casati prestigiosi, a partire dai Loffredo, il cui nome si intreccia con quello di Monteforte”. A sottolinearlo Eleonora Davide, autrice del romanzo storico “Petronilla. Una vita nobile” presentato all’Archivio di stato di Avellino, nell’ambito dei Giovedì della lettura, nel corso di un confronto moderato da Gianluca Amatucci. Davide ricorda come “il romanzo nasca dalla storia vera di Petronilla, da cui discende mio marito, una storia ricostruita nel dettaglio attraverso una ricca documentazione. La sua storia riassume quella di tante donne che sono state in grado di cambiare il loro destino. Costretta a crescere in convento, a prendersi cura della giovinetta e dei suoi fratelli sarà lo zio arcivescovo. Il testamento stilato in punto di morte per favorire i nipoti orfani, però, troverà l’ostinata opposizione dello spietato zio conte Antonio, che determinerà la separazione della famiglia in due rami che non si riuniranno mai più. Attraverso la figura di Petronilla, il romanzo si fa spaccato delle contraddizioni della Napoli dei Borboni, di quella debolezza che la renderà facile preda dei Borboni”.
E’ la storica Giovanna Della Bella a ricordare come “Petronilla è una donna moderna, al passo con i tempi, non si lascia travolgere dagli eventi ma riesce a superarli con volontà e a dare un significato alla propria esistenza”. Soddisfatto Lorenzo Terzi, direttore dell’Archivio di Stato di Avellino, “Lo scorso anno il riscontro è stato positivo. Certo, non è facile avere una sala piena quando si promuovono presentazioni di libri ma noi ce la mettiamo tutta. Nel caso del libro di Eleonora Davide, sono ancora più contento di averlo accolto nell’ambito dei Giovedì della lettura, basta sfogliare le prime pagine per comprendere come i documenti d’archivio, esplorati nelle tante potenzialità che offrono, siano parte integrante della narrazione”. Un percorso, quello portato avanti da Davide, che indaga nella memoria del territorio, restituendo nuova dignità a personaggi dimenticati, intrecciando finzione e realtà, come accade nel Normanno e nei Fiori del Carso, dedicata alla dolorosa pagina delle Foibe “Il libro a cui sono più fortemente legata perchè la storia della famiglia costretta a partire per sfuggire alla persecuzione dei titini”. Ad impreziosire l’incontro i brani cantanti da Paolo De Vito con l’accompagnamento del Maestro Gianluca Marino e l’opera dell’artista Dorotea Virtuoso, raffigurante Petronilla.
Il ciclo di incontri proseguirà il 2 ottobre con la presentazione dell’ultimo studio di Aurelio Musi con la partecipazione del professore Francesco Barra e il 9 ottobre con “Le lettere dal fronte” di Gianluca Amatucci, impreziosite da un inedito.