Alto Calore in…alto mare? È così che sembra, almeno a sentire gli interventi di politici, associazioni, comitati e gruppi di persone che si mettono insieme per spulciare i dati che sono venuti fuori negli ultimi giorni. E se, poi, si mettono sul tavolo quelli dei Commissari giudiziali, che hanno definito lo”status quo” del concordato preventivo, attraverso la loro relazione, allora il gioco è fatto. 217 milioni di euro di disavanzo, un passivo enorme per l’ente di Corso Europa, che non sa bene ancora come recuperarli. Ce ne vorrebbero almeno, di questi, 109, per mettere la firma sul concordato.
Lo dice il gruppo di professionisti, il cui portavoce è Nicola Cataruozzolo, che non lascia spazio a ulteriori dubbi. Cataruozzolo, inoltre, aggiunge che l’ultimo amministratore unico di Acs, avvocato Antonello Lenzi, che qualche giorno fa si è dimesso, avrebbe in qualche modo abbandonato la nave. Intanto, proprio a fine mese, ci sarà l’assemblea dei sindaci per eleggere il nuovo a.u. Sarà ancora una scelta politica e non altro? Mentre, ancora il gruppo di professionisti, sostiene che sarebbe partita la caccia, all’interno dell’Acs, delle”gole profonde” che hanno, qualche giorno fa,”diffuso la verità”.”Una reazione scomposta – scrive Cataruozzolo – e poco comprensibile. Se si fosse trattato di fandonie la verità avrebbe coperto le bugie e, al contrario, se erano verità per cosa mai agitarsi se non per nasconderle”?.
L’ultimo, secondo il gruppo di professionisti,”è un quadro devastante “. In questo momento serve rimboccarsi le maniche e trovare soluzioni. Le condutture dell’acqua sono vecchie, obsolete e, volendo usare un termine più appropriato, fradice. E vanno, se non riparate, sicuramente rifatte di nuovo. E, naturalmente, difendere lo status pubblico dell’ acqua. Cosa che, se si va avanti così, sembra che stia sfuggendo di mano. Il servizio idrico è un bene comune, di tutti. Ma, termina Nicola Cataruozzolo, manca il”coraggio” della verità. Altrimenti continuerà ad andare sempre peggio.