Questa mattina, si è riunito, presso la prefettura il Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Presiede il Prefetto Rossana Riflesso, accanto a lei il Procuratore Domenico Airoma e le Forze dell’Ordine. Il Questore Pasquale Picone, il colonnello della Guardia di Finanza Leonardo Erre e il colonnello dei Carabinieri Angelo Zito.
Il Prefetto Riflesso ha detto “Siamo tutti impegnati affinché la sicurezza sia reale e percepita”. La finalità del tavolo è proprio questa. “Abbiamo istituito questo comitato per effettuare un’analisi della situazione complessiva della provincia, con un focus particolare sulla città di Avellino. Abbiamo anche avviato alcune iniziative che non illustro nel dettaglio in questa sede, ma che saranno rese note a breve.
L’’obiettivo principale è far comprendere come l’intera squadra dello Stato sia attivamente impegnata e intenda accompagnare la popolazione in questo momento. Desidero inoltre offrire una rassicurazione rispetto alla percezione di insicurezza che spesso viene segnalata”.
Presente al tavolo in prefettura anche Il Procuratore Domenico Airoma che precisa: “La criminalità non nasce dal nulla, si forma nei gruppi giovanili, che poi crescono e si organizzano. La situazione non è di per sé allarmante, ma certamente desta preoccupazione. La storia della criminalità irpina e della città ci insegna che tutti i gruppi criminali poi organizzati sono nati così: da bande giovanili.
È questo che deve richiamare la nostra attenzione. Ringrazio le forze dell’ordine per la tempestività con cui hanno agito di recente: è questo lo stile operativo che dobbiamo mantenere”. Airoma lancia un messaggio ai cittadini: “Bisogna far capire, prima di tutto, alla gente perbene e onesta che noi ci siamo, sappiamo cosa fare e quali obiettivi perseguire. A chi invece sceglie la strada opposta, deve essere chiaro che la nostra intenzione è stroncare i fenomeni criminali sul nascere. Alcuni gruppi emergenti, soprattutto tra ventenni, sono già visibili”.
“Guardate che fine hanno fatto gli esponenti dei clan? Vi conviene delinquere?”. E’ la domanda- appello che il questore di Avellino Pasquale Picone ha voluto rivolgere al termine del vertice sulla sicurezza a Palazzo di Governo ai giovani, in particolare quelli vicini a bande o ad organizzazioni criminali. Il questore di Avellino ha anche sottolineato come “c’è una sinergia istituzionale e una fortissima attenzione da parte della Procura e della Prefettura. Il messaggio che vorrei dare ai giovani e soprattutto a quei giovani che sono vicini a determinate organizzazioni criminali: guardate a quello che è successo in passato. Guardate a quegli esponenti e mi riferisco agli esponenti del clan Partenio a Pasquale Galdieri e ad altre persone, facendo nomi e cognomi, che fine hanno fatto. Sono andati a finire in galera e la rimangono. Allora, se sono andati a finire male, vi conviene delinquere? Questo è il discorso da fare e questo è il discorso che voglio fare”. Rispetto al rischio che le nuove leve da bande si trasformino in organizzazioni criminali, ha aggiunto: “Se loro pensano di ricostruirsi, sapranno che ci sono delle forze dell’ordine attente a far sì che naturalmente vanno a finire in galera, come sono andati a finire in passato e come andranno a finire in futuro.