“Se la Nato abbatte i nostri jet, sarà guerra.” È il monito lanciato dall’ambasciatore russo in Francia in un’intervista che ha acceso nuovi timori in Europa. Il diplomatico ha denunciato “numerose violazioni dei nostri cieli da parte di aerei Nato”, sostenendo che Mosca, a differenza dell’Alleanza, non avrebbe mai reagito abbattendo i velivoli stranieri.
Parole che arrivano mentre da settimane si moltiplicano gli sconfinamenti di caccia russi nei cieli dei Paesi Nato, un’escalation che riaccende il dibattito sulla sicurezza e sulle regole di ingaggio delle forze alleate.
Carlo Calenda, leader di Azione, ha lanciato un appello al governo e alle opposizioni: “L’ambasciatore russo in Francia ha dichiarato che, se verranno abbattuti aerei russi anche in caso di sconfinamento, ci sarà la guerra. Sono due settimane che segnaliamo il rischio. Mettete da parte la campagna elettorale nelle Marche e fermatevi: qui siamo sull’orlo di qualcosa che non abbiamo mai visto dal ’45”.
Calenda ha poi sollecitato l’esecutivo a fare chiarezza: “Abbiamo F-35 italiani in volo a protezione dei cieli Nato. Quali sono le regole di ingaggio? Devono solo scortare i jet russi fuori dai confini, come immagino, o possono abbatterli, come vorrebbero i polacchi? Di tutto questo non sappiamo nulla, mentre assistiamo a uno scambio di battute sempre più aggressive tra Meloni e Schlein. Gli italiani sono spaventati e meritano risposte chiare.”
Il leader di Azione ha chiesto la convocazione immediata di tutti i segretari di partito: “Il governo deve riunire maggioranza e opposizioni ad horas per spiegare come intende muoversi davanti a un rischio che è il più grande che la nostra generazione abbia mai vissuto.”