Una fitta rete di traffici di hashish e cocaina scuote l’Irpinia. La Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli ha chiuso una maxi indagine che vede coinvolte quattro organizzazioni criminali, accusate di aver gestito per anni lo spaccio in gran parte della provincia.
La Procura di Napoli ha notificato l’avviso di conclusione delle indagini a trentatré persone coinvolte in un vasto traffico di droga, operante dal marzo 2016 al settembre 2020. Anello di congiunzione tra i tre gruppi criminali ancora una volta il narcos di Altavilla Americo Marrone.E’ lui uno dei trentadue destinatari dell’avviso di conclusione delle indagini firmato dal pm antimafia Anna Frasca, sulla base delle attività di indagine condotte dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Avellino.
Sono sedici gli indagati per il primo gruppo finito nel mirino delle indagini di Carabinieri e Procura Antimafia. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, il sodalizio avrebbe operato stabilmente tra il 2016 e il 2020, facendo di Altavilla Irpina un crocevia dei traffici tra Napoli e l’Irpinia. La droga, soprattutto hashish, arrivava dal capoluogo partenopeo e veniva rivenduta a circa 3.200 euro al chilo. Gli investigatori hanno documentato transazioni da 3 a oltre 20 chili di stupefacente per volta, destinate a rifornire le piazze di spaccio di Avellino, Atripalda, Grottolella e Serino.Altre due organizzazioni guidate da un altro presunto sodale di Americo Marrone, coinvolto nel recente blitz della Squadra Mobile di Avellino, avrebbero condotto al sequestro di altri quantitativi di droga.
Parallelamente, due ulteriori organizzazioni legate da rapporti diretti con Marrone avrebbero gestito il mercato nel capoluogo irpino, garantendo forniture costanti di cocaina e hashish. Le attività di spaccio, secondo le ricostruzioni, avvenivano con modalità strutturate e una rete di contatti radicata tra i centri più popolosi della provincia.
Un quarto gruppo invece operava su scala più ampia, muovendo carichi tra Napoli, l’Irpinia e la Puglia. Le carte dell’inchiesta parlano di una cessione di 70 chili di hashish e di un sequestro di oltre 200 chili di sostanza, segnale di una frete criminale ben organizzata e capace di operare su più territori.
Gli indagati avranno ora venti giorni di tempo per chiedere di essere ascoltati o per presentare memorie difensive.