Fa tappa l’11 ottobre, alle 18.30, allo Spazio Arena la presentazione del volume di Dario Vassallo “Il vento tra le mani”, dedicato alla figura di Angelo Vassallo, sindaco di Pollica. A confrontarsi con l’autore Generoso Picone e Lucio Napodano. Un confronto che vuole essere l’occasione per rendere omaggio alla memoria di Vassallo, ucciso il 5 settembre del 2010 e fare il punto sugli sviluppi del processo a carico dei presunti esecutori e complici dell’omicidio del fratello Angelo. Dario ripercorre la “Rivoluzione” che il fratello Angelo ha guidato con coraggio nel Cilento fino al sacrificio della sua vita, per ribadire come l’uccisione di Angelo Vassallo rappresenti l’emblema di una lotta incessante contro un sistema corrotto. Un’opera che si fa testimonianza profonda del coraggio di un uomo che ha combattuto fino all’ultimo per la sua terra, Pollica, in un Cilento che rimane segnato da collusioni e interessi economici discutibili, con l’obiettivo di mantenere viva la memoria di Angelo e denunciare il cosiddetto “Sistema Cilento”
“Ho scritto questo libro per far emergere il ‘Sistema Cilento’, che ho denunciato già nel 2018. Per anni ci hanno deriso, chiamandoci pazzi, ma quel sistema esiste e, quando verrà scoperto, ‘Mani Pulite’ sembrerà poca cosa. Il ‘Sistema Cilento’ si è infiltrato nelle amministrazioni pubbliche e comunali, diventando la normalità agli occhi dei cittadini. Se vuoi un lavoro, se desideri partecipare a un concorso, tutto è già deciso a tavolino. Angelo Vassallo si era opposto a questo modo di fare politica e amministrare la cosa pubblica. Era un sindaco diverso, che metteva al centro l’interesse collettivo, e per questo è stato eliminato. Questo libro sarà un macigno per chi ha cercato di insabbiare la verità. Racconta di un Cilento che negli anni ’50 era un paradiso terrestre, e di un uomo che, da pescatore, ha saputo diventare un leader visionario. Il ‘Sistema Cilento’ non distrugge solo il territorio, ma anche le generazioni di giovani, costretti ad andarsene per non vendere la propria dignità. La camorra, che oggi si presenta in abiti eleganti, ha creato un impoverimento sociale, culturale ed economico. Angelo era un vero amministratore, passionale e intransigente. Aveva una visione avanzata per il Cilento, con idee rivoluzionarie già trent’anni fa: rigenerazione dei borghi, digitalizzazione dei comuni, comunità energetiche. L’ambiente era per lui il terreno su cui fare buona politica, altrimenti diventava terreno fertile per i malaffari e la camorra. Il titolo del libro, Il vento tra le mani, è simbolico: chi ha ucciso Angelo può essersi arricchito, ma alla fine non stringerà nulla. Questo libro non è solo una denuncia, ma anche un messaggio di speranza. Racconta la storia di Angelo, ma anche la storia dell’Italia. E noi, come pescatori, continueremo a cercare di prendere i “pesci”, anche quelli più grandi e nascosti.”