Il Pd serra le file: è tempo di regionali. Di essere uniti. E a giudicare dalla partecipazione all’incontro organizzato dall’area dem che fa riferimento a Umberto Del Basso De Caro c’è voglia di stare insieme al di là delle correnti.
Per De Caro è necessaria anzitutto la buona politica: “Marche e Calabria e Veneto al centrodestra, abbiamo vinto in Toscana, e vinceremo in Puglia e Campania. Tre a tre. Centrodestra e centrosinistra vincono nelle regioni che già governano. Ciò che preoccupa è l’affluenza: in Toscana, una regione che ha una antica tradizione di sinistra, l’affluenza cala del 15 per cento: significa che c’è una disaffezione alla politica. La questione dell’astensionismo non è più rimandabile. Le liste bloccate, ad esempio, vanno bene a nessuno”.
La buona politica è coerenza, appartenenza: “Non sono indifferente alle candidature altrui. Livio Petitto è candidato con Fi: ne comprendo le regioni. Stesso discorso per Gianluca Festa: è andato via. Laura Nargi pure stava con noi. Io sono rimasto dove ero, nel Pd”. L’area De Caro è viva e vegeta, nonostante le defezioni di alcuni esponenti di spicco del gruppo.
Al tavolo, accanto a De Caro, siedono il consigliere regionale pd uscente, Maurizio Petracca, Federico Conte, ex deputato, esponente dei socialisti, Adriana Guerriero, vice segretaria del Pd irpino, Gerardo Capodilupo, presidente del partito irpino. In platea, poi si vedono il segretario del Pd irpino Nello Pizza, Nicola Giordano, Vanni Chieffo, Enza Ambrosone, componenti della segreteria provinciale, e sindaci come Rosanna Repole e Marcantonio Spera. Il Pd irpino è mobilitato per il voto. Mancano all’appello i rappresentanti dell’area Schlein.
“Spero che il risultato delle regionali – continua – confermi il candidato pd uscente (Maurizio Petracca ndr). Sarebbe già una ottima cosa se scattasse almeno un seggio per il partito. Subito dopo dovremmo affrontare il problema della funzione politica del partito”.
L’ex sottosegretario si riferisce al congresso provinciale del Pd: “Non possiamo ridurlo ad una conta. Nel caso qualcuno lo volesse, non ho paura”.
Per De Caro il congresso deve essere invece “assolutamente unitario”: “Avellino – ricorda – è stata per molte volte commissariata. Sono stati più gli anni di commissariamento che quelli in cui abbiamo avuto una segreteria. Le ragioni dello stare insieme ci sono tutte”.
E Capodilupo: “’Cammino Comune’ vuole dire prima capire da dove siamo venuti: la segreteria di Avellino ha lavorato tanto e bene. Anche se a volte ci siamo fatti la guerra. Ora dobbiamo affrontare il voto per la Regione, e impedire alla Destra di governare in Campania. Dobbiamo dare voce soprattutto alle interne come sostiene anche Fico. La proposta di un assessore va bene se stabiliamo cosa potrà fare, se avrà risorse a disposizione”.
Sul congresso: “Credo che la soluzione unitaria sia possibile, dobbiamo almeno provarci. Pure un segretario cittadino è fondamentale perché il centro di gravità vero della discussione politica è sempre stato Avellino”.
Infine Petracca: “Condivido le dichiarazioni di Martusciello: il centrodestra sembra la discarica del centrosinistra. Ci sono tanti trasformisti, girovaghi della politica. C’è stato persino un assessore regionale che dopo quattro anni e 11 mesi di governo alla regione è passato a Forza Italia.
Questa non è politica. Noi di centrosinistra ripartiamo da un lavoro fatto in cinque anni. Il governatore Vincenzo De Luca, considerando il suo spessore politico, non poteva non contemplare una sintesi programmatica: il problema era di dare continuità ad un lavoro importante. Molti risultati sono stati raggiunti. Si può fare di meglio”.
Infine sulla possibilità di congresso unitario: “Vedremo il giorno dopo le regionali”. Come a dire: il Pd irpino faccia la sua parte: dimostri realmente unità alle urne.