Un progetto faraonico che avrebbe dovuto concludersi entro il 31 dicembre ancora non concluso ed il Comune avrebbe perso alcuni milioni di euro. E’ questa la denuncia che muove il capo dell’opposizione consiliare eclanese in un post sulla propria pagina Facebook. “Dieci anni di promesse incompiute. Ed ora aspettiamoci nuove promesse elettorali per le prossime regionali” scrive e ricorda che “in questi giorni l’amministrazione celebra il decennale del Parco Fluviale, l’eterna opera mai terminata. Un progetto faraonico da oltre 4,6 milioni di euro che avrebbe dovuto concludersi entro il 2023″. Il capo dell’opposizione sottolinea che i lavori non sono mai stati conclusi e il Comune ha perso 2,7 milioni di finanziamento senza che la ditta appaltatrice abbia pagato un solo euro di penale”. I problemi tuttavia non si fermano a questo, si ricorda come l’opera è stata rilanciata con nuovi fondi europei ” ma i lavori, fermi da due anni, dovrebbero terminare entro il 31 dicembre di quest’anno”. Il dubbio, sottolinea Sirignano, è che si finisca con il perdere altri fondi “Il termine del 31 dicembre, se non rispettato, rischia di farci perdere anche questo finanziamento, lasciandoci con un altro ecomostro incompiuto nel cuore del paesaggio naturale”. La conclusione è amara, Si ricorda che “la ditta è impegnata, come dice lo stesso sindaco, in altri cantieri, tra cui quello dell’asilo un via Sant’Angelo, anch’esso a rischio di perdita fondi. Un copione già visto, le opere si fermano, i soldi finiscono e a guadagnarci sono sempre gli stesso”. Quello che sarebbe un colpo terribile per Ariano, L’opera era stata immaginata dall’amministrazione Capone con il sindaco che aveva dovuto battersi per convincere i cittadini dell’importanza dell’opera che prevedeva la realizzazione dell’invaso a servizio delle coltivazioni e per contrastare tracimazioni del fiume.
Rodolfo Picariello



