Maria Sabina Galasso, candidata al Consiglio regionale della Campania in quota Lega. È alla sua prima esperienza in politica, ma da anni si occupa del mondo della scuola e del sociale. Ha le idee chiare e la sua vuole essere una campagna elettorale incentrata sulla valorizzazione dell’Irpinia attraverso progetti mirati e l’accusa verso chi da anni promette nonostante le poltrone occupate a Napoli. Usa parole forti Galasso e non risparmia nessuno.
Galasso, chi l’ha spinta a fare questa scelta?
BInizialmente ero indecisa, data la repulsione politica alla quale ci hanno portato. E sì, prima di essere una candidata sono anche una cittadina e come me tanti sono sconfortati da questo triste scenario, soprattutto coloro che vivono le aree interne. Poi, però, sostenuta da molti amici e da un progetto politico longevo come quello della Lega, ho scelto di fare la mia parte e trasformare la delusione in denuncia.
A ogni campagna elettorale si parla di aree interne ma poco è cambiato in Irpinia, non crede?
L’unico progetto politico che parla di identità e valorizzazione del territorio è la Lega e lo fa da sempre. Vi invito a guardare le realtà virtuose amministrate da politici della Lega, crescono e sono competitive e questa non è retorica ma statistica. Lei ha visto miglioramenti dalle scorse elezioni regionali a oggi? Quante promesse fatte? E quante volte siamo rimasti senza acqua? Quante illusioni sono state fatte nei 60 giorni elettorali? E quanti figli sono comunque partiti per lasciare questa terra priva di opportunità? E non si tratta di centro, di destra e di sinistra, si tratta di rispetto verso chi ripone fiducia. Attualmente sto vedendo inciuci, intrecci, castelli di sabbia, fotografie che sembrano fatte con Photoshop, non si capisce chi sta con chi e quale sia la vera connotazione politica. Quanta nobiltà di intenti hanno predicato, ma la miseria dei risultati è sotto gli occhi di tutti e a pagarne è stata e sarà la gente onesta. Sarà l’ennesima campagna fatta di promesse, casacche cambiate e di mancanza di rispetto verso gli elettori.
C’è molta rabbia nelle sue parole, spero ci siano anche soluzioni ai problemi che ha accennato.
Guardi, a Napoli, i nostri baldi rappresentanti e altri prima di loro dovevano fare due cose sole, due, non mille: 1) un piano straordinario, con l’impiego del genio militare, per ricostruire la rete idrica di questa martoriata provincia che, in più occasioni, sfiora lo stato di emergenza, soprattutto nei periodi più caldi; 2) riconoscere ai comuni dell’Irpinia maggiormente esposti ma anche ad altri comuni delle aree interne della Campania, misure esclusive di defiscalizzazione su case e utenze e incentivi per rimanere, progettare, investire e fare rete, esattamente come accade in altre località italiane in cui l’emorragia è stata tamponata. Lei ha visto uno di questi due interventi realizzarsi? Nulla, l’Irpinia viene svenduta e la priorità data ad altre province. Un tempo eravamo terra di politici e statisti. Dove sono i quattro paladini che hanno difeso questa nostra splendida terra? Quattro baldi giovani spesso in crisi di identità e di pensiero politico. Spero, altresì, che almeno in questa occasione possa essere eletta qualche quota rosa.
Tra questi anche qualche rappresentante con cui lei è candidata in maggioranza.
Non esattamente, io sono convintamente di destra, liberale e nazionalista dalla nascita, altri lo sono diventati col tempo; quindi, sono loro che corrono con me, non il contrario.
Tra le quote rosa spicca anche il nome dell’ex sindaco Laura Nargi, vuole dirle qualcosa?
Di avere tanta stima di sé stessa ed essere più autonoma e indipendente possibile, glielo scrivo da donna che spera nell’emancipazione di altre donne. Ma auspico sempre, per tutte, un’emancipazione piena e non da vetrina. A lei do il benvenuto nella coalizione di centro destra e le rivolgo i miei auguri per una buona campagna elettorale.
La sinistra in Irpinia ha presentato le liste, cosa ne pensa?
Il problema della sinistra in Irpinia e in Italia non sono le liste ma i programmi, se la sinistra irpina è lo specchio di quella nazionale allora abbiamo poca speranza. Un coacervo di idee confuse. Non oso immaginare, poi, quanto durerà questo matrimonio combinato Fico – De Luca. Si parla di nuova stagione politica e mi vengono in mente le varie trasformazioni: Ulivo, Margherita, Pd ecc. Tutti contenitori durati il tempo di una cena elettorale e serviti veramente a poco al nostro Paese. Vorrei ricordare le svendite degli asset strategici, i rallentamenti della crescita economica con un’Europa germanocentrica e altri danni.
E ai candidati del Movimento 5 Stelle cosa vuole dire?
Congratulazioni per l’alleanza col vostro peggior nemico, De Luca. Non lo dico io ma voi in anni di attività politica. Anche in questo caso emerge la coerenza nei confronti degli elettori. Ma va bene, andiamo avanti a testa alta.
Galasso perché i cittadini dovrebbero votarla?
Perché sono una di loro e non ho interessi personali e velleità. Perché dovrebbero vedere in me la rabbia di tutte le volte che le nostre condutture restano a secco. Perché alcuni paesi stanno scomparendo per la mancanza di infrastrutture essenziali come la connessione ultraveloce e/o presidi medici di base. Perché a Napoli vanno sbattuti i pugni sul tavolo e non si devono lesinare i piaceri. Le elezioni rappresentano l’occasione di riscatto e chi non lo capisce è complice di questo doloroso scenario.
E a lei cosa augura?
Di incontrare cittadini delusi, lontani dalla politica e inascoltati. Il mio appello è rivolto a loro. Possono contattarmi sui social, attraverso il mio comitato elettorale e chiedere il mio cellulare. Sia ora che dopo la campagna elettorale. Il mio vuole essere un impegno che va oltre questi 60 giorni. Ecco l’augurio che mi faccio: spendermi il più possibile per questa terra fatta di gente onesta e di ricchezze non valorizzate.
		


