“Quella di InfoIrpinia è diventata negli anni una grande famiglia, caratterizzata da relazioni forti e belle, come quella che ci legava a Paola Di Milia, che ci ha lasciato in questi giorni. Il nostro pensiero non può non andare a lei che ci ha accompagnato in questi anni nelle escursioni alla scoperta dell’Irpinia, nei nostri incontri culturali con la sua sensibilità e il suo sorriso, sempre più rari nella società di oggi”. E’ Federico Curci, direttore artistico del Tè letterario, a ricordare con commozione Paola Di Milia, docente appassionata, scomparsa nei giorni scorsi, nell’appuntamento iniziale della rassegna promossa da InfoIrpinia all’Angolo delle storie “Non dimenticheremo mai la sua semplicità. Ci ritrovavamo spesso con lei a parlare di cinema, letteratura, della bellezza dei nostri paesi. Il confronto con lei era sempre stimolante”. A rendere omaggio a Paola anche Francesco Celli, presidente di InfoIrpinia “Paola è stata tra le prime sostenitrici insieme a sua sorella Lucia di InfoIrpinia, sempre al nostro fianco. Con i suoi incoraggiamenti, le sue parole di conforto ha contribuito al benessere di tutti. In questi anni abbiamo condiviso tanti momenti di gioia e bellezza e oggi sarebbe con noi in questo primo incontro dedicato alle tradizioni della nostra terra che lei tanto amava. Tradizioni come quelle legate alla musica popolare, tra gli elementi più caratterizzanti della nostra terra”.
Spiega come “Quest’anno la rassegna del Tè letterario nasce dalla volontà di raccontare l’Irpinia e i suoi protagonisti, come Antonio Suelzu e il suo gruppo, tra i grandi protagonisti della musica popolare del territorio. Ma soprattutto vogliamo che questi incontri siano occasioni di confronto per stare bene insieme, momenti di pace e condivisione”. E’ quindi Suelzu a sottolineare l’importanza di salvaguardare il patrimonio rappresentato dalla musica popolare, un patrimonio “la cui trasmissione non può più essere affidata solo alla memoria orale ma che merita di essere trascritta. Abbiamo presentato alla Regione un progetto legato alla catalogazione delle sonorità popolari, alla raccolta di canti e tradizioni, senza avere alcuna risposta. Ma non ci arrendiamo. Siamo convinti che una pubblicazione come questa sia preziosa per tramandare alle nuove generazioni questo patrimonio”. Quindi a rivivere sono le sonorità “I canti popolari nascevano da storie vissute, dalla vita quotidiana che scandiva i piccoli paesi, dal rito dell’uccisione del porco al lavoro nei campi. Sono canti che offrono uno spaccato della vita dei nostri padri, segnata dal lavoro, da pochi momenti di festa e condivisione, dal matrimonio, contraddistinta da una rigida separazione tra gli spazi riservati agli uomini e alle donne e da poche occasioni per avvicinare una donna”. Un itinerario che non può dimenticare la tarantella montemaranese, simbolo della nostra terra, con l’esecuzione di brani accompagnati da chiarimenti e spiegazioni. Ad impreziosire l’incontro il gusto del tè, un piccolo gesto per restituire, grazie all’ospitalità di Consiglia Aquino, il calore che caratterizza gli spazi familiari e domestici. La rassegna proseguirà il 21 novembre con il confronto con lo scrittore Franco Festa.




