«Se io diventerò presidente della Campania, la ferrovia tornerà ad Avellino». Emdondo Cirielli, al suo esordio in una lunga giornata irpina di appuntamenti elettorali con la presentazione della lista della Democrazia Cristiana presso lo Spazio Arena non lascia spazio fraintendimenti: «Ritengo che sia una necessità fondamentale e un dovere di civiltà. Attualmente, la linea ferroviaria non è nemmeno elettrificata e si ferma a Mercato San Severino. I treni sono stati sospesi da De Luca, quindi di fatto non c’è più nulla. Credo che, con i fondi a disposizione, tra cui quelli messi a disposizione dal governo nazionale, dovremmo riprendere con urgenza questa opera pubblica».
Glissa su chi gli chiede una riflessione sui sondaggi che danno Roberto Fico in vantaggi. «Sono le piazze a parlare sempre piene, dove le persone ci supportano con grande fervore in ogni nostra manifestazione. Non posso dire lo stesso per l’altra parte». L’attenzione di Cirielli è rivolta l’emergenza idrica che sta mettendo in ginocchio l’Irpinia. Da ieri Solofra è senza acqua dopo che da settimane anche altre decine di comuni della provincia subiscono gravi disagi a causa della sospensione dell’erogazione. «La carenza idrica è causata dal fatto che le reti idriche sono obsolescenti, i collettori insufficienti e la raccolta non adeguata. È una vergogna che una delle province più ricche d’acqua d’Italia debba affidarsi alle autobotti in numerosi comuni. Questo è un problema di cui la Regione deve rispondere perché, da dieci anni, la competenza su questi temi è in capo sua, che ha avuto a disposizione fondi europei per lo sviluppo regionale, così come i fondi di sviluppo e coesione, sia da parte del governo che dell’Unione Europea. È ancor più grave, visto che questi fondi sono in gran parte inutilizzati. La Regione ha impiegato solo il 16% dei fondi europei di sviluppo regionale e appena il 14% dei fondi di coesione. Questi dati sono una testimonianza lampante dell’incapacità di questa amministrazione, al di là delle appartenenze politiche, di garantire l’accesso all’acqua potabile nelle case. Credo che l’acqua sia una questione di civiltà».
L’esempio più drammatico, secondo Cirielli, è quello di Solofra dove come in altre zone, sono arrivate le autobotti a rifornire di acqua i cittadini. «Oggi, a Solofra, sono arrivate — come spesso accade anche in altri comuni — le autobotti, uno scenario che ricorda l’Africa più arida», ha dichiarato, evidenziando l’assoluta inadeguatezza della situazione»
Eppure l’Irpinia è, un territorio ricco di risorse idriche, grazie a sorgenti storiche come quelle di Cassano Irpino e Caposele e Montella, che alimentano la Puglia. «L’acqua in Irpinia ci sarebbe in abbondanza per tutti — per la Campania, per Napoli e per la Puglia — ma il paradosso è che in Puglia arriva copiosa, mentre sul territorio non ne resta a sufficienza per i pochi abitanti dei tanti piccoli comuni della provincia. E non solo: dove sono finite le decine di milioni di euro derivanti dalla convenzione stipulata con la Regione Puglia
Pochi dubbi anche sul modello di gestione del quale si farebbe promotore: «L’acqua è un bene pubblico, come è noto a tutti. Esiste un ente idrico campano totalmente pubblico, e i consorzi sono gestiti dai comuni. Tuttavia, il vero problema è che l’acqua non è più realmente “pubblica”, ma è in mano al Partito Democratico, che ha creato nel corso degli anni un sistema di carrozzoni politici per la gestione di questo bene comune. Fico deve rispondere a questo, deve chiarire se li smonterà o meno».
Poi Cirielli ha concluso con una critica diretta a Roberto Fico, presidente dell’Assemblea regionale e esponente di punta del Partito Democratico: «Non resta che la vergogna per Fico, che pontifica sull’acqua pubblica dimenticando che molte comunità dell’Irpinia oggi non riescono ad approvvigionarsi quotidianamente di acqua potabile.»



