Era ramificato nelle province di Avellino e Benevento il gruppo malavitoso sgominato dalla Polizia di Stato che, coordinata dalla Dda partenopea (pm Henry John Woodcock) e della Procura di Benevento (Gabriella Di Lauro), ha notificato un’ordinanza emessa dal gip di Napoli Mariano Sorrentino. Sette le persone arrestate (cinque in carcere e due ai domiciliari) a cui si contestano i reati di associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, tentata estorsione, detenzione e porto di arma da sparo. Le indagini si sono avvalse anche dell’unità cinofila e del Reparto Volo della Questura di Napoli.
Le ipotesi di reato contestate a vario titolo sono associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio, tentata estorsione, detenzione e porto di arma da sparo. In particolare, dalle investigazioni è emerso che una persona sarebbe stata minacciata con un’arma e picchiata per ottenere il pagamento di denaro, e l’operatività di un’organizzazione -attiva sul territorio napoletano, con ramificazioni tra le province di Avellino e Benevento- dedita allo spaccio di droga in un ampio arco temporale, con numerosi episodi di cessione. Nel corso delle indagini sono state sequestrate varie partite di droga da immettere sul mercato.
Secondo gli inquirenti, per eludere i controlli e passare inosservati avevano escogitato un piano insolito: utilizzare un fuoristrada della Protezione Civile, ormai in disuso, come veicolo per il trasporto della droga.
Nell’associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti, tentata estorsione, detenzione e porto di arma da sparo i tre irpini risultano – in base alle indagini della Dda di Napoli – essere mandanti e gli esecutori del pestaggio di un giovane di Benevento avvenuto a dicembre del 2022. Il mandante sarebbe R.M. di Altavilla Irpina difeso dall’avvocato Valeria Verrusio. Gli esecutori del pestaggio S.F. e G.F. difesi dall’avvocato Gerardo Santamaria. Il gruppo malavitoso si occupava dello spaccio di droga per recuperare un debito legato alla cessione della sostanza stupefacente avrebbe organizzato la spedizione puntiva a casa del giovane. Per costringerlo a pagare il debito S.F. lo avrebbe minacciato con una mitraglietta mentre G.F. lo avrebbe colpito con il calcio della pistola alla testa procurandogli un trauma cranico giudicato guaribile in cinque giorni . Tutto per un debito di droga, cocaina e hashish di 32.500 euro. Per questo motivo sono accusati di tentata estorsione, detenzione di armi e lesioni. I tre, difesi dagli avvocati Alberico Villani, Gerardo Santamaria e Valeria Verrusio, dovranno comparire nei prossimi giorni davanti al Gip per l’interrogatorio di garanzia.



