Dovranno comparire il 17 dicembre prossimo davanti al gup del tribunale di Avellino, Antonio Sicuranza, la figlia dello scomparso, Romina Manzo, e due suoi ex amici Loredana Scannelli e Alfonso Russo. La Procura di Avellino ha chiuso le indagini preliminari a gennaio 2025. Solo i primi di ottobre è stata firmata la richiesta di rinvio a giudizio con la fissazione dell’udienza preliminare dal sostituto procuratore Chiara Guerriero e dal procuratore Domenico Airoma.
Ricordiamo che l’avviso di conclusione delle indagini è stato firmato dal Procuratore della Repubblica di Avellino Domenico Airoma e dal sostituto Lorenza Recano a distanza di quattro anni dalla scomparsa, gennaio 2025. A riceverlo Romina Manzo, figlia dello scomparso e difesa dall’avvocato Federica Renna, per cui i magistrati ipotizzano il favoreggiamento personale a vantaggio di Loredana Scannelli, difesa dall’avvocato Rolando Iorio. Quest’ultima insieme ad Alfonso Russo, quest’ultimo difeso dall’avvocato Mirella Nigro e Dario Cierzo, è accusato di sequestro di persona in concorso.
Di Mimì Manzo si sono perse definitivamente le tracce intorno alle 22,10 nei pressi dell’incrocio tra la stazione ferroviaria dismessa e la basilica dell’Annunziata. Poco prima, hanno ricostruito gli inquirenti, l’uomo era uscito da casa sua, dove era in corso la festa di compleanno della figlia 21enne, dopo un litigio con la ragazza. In quella casa aveva notato che qualcuno aveva della droga, un particolare che aveva fatto saltare i nervi a Mimì: dopo aver avuto uno scontro verbale con la figlia, aprì la porta e andò via. Da quel momento più nessuna traccia di lui.



