Riceviamo e pubblichiamo da Michele Di Gaetano un breve contributo, in risposta alla riflessione di Virgilio Iandiorio sul vuoto che oggi sembra accompagnare la competizione elettorale
Nei paesi in cui ho vissuto fino a venti anni (Cittaducale, Sulmona, Formia) si respirava per le strade un clima Epifanico di festa. Le famiglie andavano tutte insieme a votare dopo la Messa della domenica; i più giovani dopo la passeggiata lungo il corso. Chi poteva indossava il vestito più elegante. I più anziani, talvolta, prima di entrare in cabina, facevano istintivamente il segno della croce come se si stessero recando all’altare. Alcuni, uscendo, temevano di avere confuso il simbolo per cui votare. Grazie, Virgilio, per avermi portato a pensare e a ricordare. Riusciremo un po’ a colmare il “vuoto” che vediamo intorno???




