Il messaggio è chiaro: il centrosinistra unito stravince nel Mezzogiorno. E’ un messaggio che arriva alla Meloni per dirle che la partita delle elezioni politiche è tutta aperta. La Campania guarda ora lontano: il quasi plebiscito per Roberto Fico nuovo presidente lo impegna su diversi fronti, il primo, come ha affermato subito dopo il voto, è quello del riequilibrio del territorio.
Napoli sì, certo, ma la fragilità dei comuni che si spopolano, resta per il neo presidente un impegno d’onore. E’ il successo del centrosinistra, come ha dichiarato la segretaria Schlein, che laddove si presenta come campo largo, fa la differenza. Non solo. Il neo presidente ha tenuto a precisare, ringraziandolo, l’apporto determinante del suo predecessore Vincenzo De Luca, che con una percentuale rilevante ha dimostrato il valore del suo governo in Campania.
La Schlein grida: l’autonomia differenziata diventerà uno dei motivi di fondo per difendere il Sud. E’ da qui, dice Schlein, che parte la vera sfida per un Mezzogiorno che, il governo, nonostante i tanti proclami, ha dimenticato. Prende fiato con questo risultato il M5s, e Conte, sia pure con grande discrezione, già pensa ad un possibile ritorno a Palazzo Chigi.
E’ una partita anche questa ancora aperta. Ora bisogna valutare nella formazione del governo regionale gli impegni assunti dalla coalizione, in particolare con quella stretta di mano tra l’ex presidente De Luca e la segretaria nazionale Schlein.
Chi saranno gli assessori di peso che Fico indicherà nella giunta? Si parla insistentemente, anche se è troppo presto, del possibile ritorno dell’ex ormai vice presidente Fulvio Bonavitacola. Potrebbe essere la memoria storica del percorso deluchiano e la sentinella a guardia degli impegni di De Luca nel completare le opere annunciate. Mentre lo spoglio è ancora in atto, per quanto riguarda l’Irpinia i consensi maggiori nella maggioranza vanno verso Petracca e Alaia. Il resto si vedrà.



