Il dato delle regionali poco rivela sul voto amministrativo cittadino del prossimo anno. Comunque, alle regionali, il partito più votato nel capoluogo è il Pd: 5.611 voti di lista, il 26,41 per cento. Maurizio Petracca è il più votato della lista, a 2.708 preferenze. Secondo classificato nella lista dem è Antonio Gengaro, ex candidato sindaco: 1.445 preferenze in città: è al quinto posto in città.
Petracca l’ha detto chiaramente di sentire il peso di una bella responsabilità: l’onore e l’onere, il diritto-dovere di dettare la linea al centrosinistra irpino e cittadino. Oggi più di prima è infatti leader del centrosinistra: è il più votato – “i voti sono pietre”, ha detto – in assoluto in Irpinia, ottiene tra i migliori risultati di tutta la tornata elettorale della Campania. E allora, Petracca indicherà in modo o nell’altro il candidato sindaco cittadino del campo largo. Qualcuno nel Pd e nel centrosinistra si opporrà come sempre capita. Anzi, la Sinistra e Controvento hanno già avvertito che il campo largo è da ricostruire.
Passando al centrodestra, il più votato è Gianluca Festa, candidato con la lista Moderati e Riformisti, Cirielli presidente. L’ex sindaco ha incassato in città 1820 voti, la lista quasi 2375, in percentuale il 11,178 per cento, la seconda lista del centrodestra dopo Forza Italia, la terza in città dopo il Pd.
Da civico Festa si è candidato con la civica del candidato presidente Cirielli, e senza alcuno stravolgimento del suo carattere civico ha portato un contributo non indifferente al centrodestra, stringendo un rapporto diretto con il sottosegretario agli Esteri Cirielli. Festa si è inventato una lista dal nulla, d’emblée, la lista del presidente.
Ha scelto come compagni di viaggio Monica Spiezia, ex consigliera comunale, e poi due giovani alla loro prima esperienza. E ci ha messo il simbolo di Cirielli. Con semplicismo e in modo sfacciatamente populista, Festa si è giocato la sua partita. Il risultato è stata una sorpresa, non era scontato, se si considera la “preferenza unica” per Festa.
L’ex sindaco ha superato l’ex sindaca Laura Nargi, che si attestata a quota 1.695 preferenze e il consigliere regionale uscente Livio Petitto a 1.679, entrambi candidati in Forza Italia, partito primo nel centrodestra, con 2.986 voti, 14,054 per cento. Un partito strutturato, che in questi mesi, sotto la guida del coordinatore provinciale Angelo D’Agostino, si è radicato sempre più sul territorio anche grazie al lavorio incessante del coordinatore regionale ed europarlamentare Fulvio Martusciello. In campagna elettorale son venuti a dare manforte alla lista Fi irpina il vice premier Antonio Tajani, ministro degli Esteri, altri ministri e parlamentari. Fi non poteva deludere con tutto l’establishment di partito schierato. Infatti non ha deluso. Nargi non eletta potrà provare di nuovo a candidarsi alla fascia tricolore. Alle regionali ha fatto la sua parte, a prescindere dai voti.
Ma oggi il dato delle regionali è indicativo di nulla, al di là delle ansie municipalistiche di chi proietta il risultato sulle amministrative. Soprattutto, la politica in ogni tornata elettorale è fatta di casi inauditi e di improvvisazioni, alchimie di coalizione e di partito, di consenso non lineare, di scaltrezze indecifrabili.



